Quattro zone a luci rosse, “affari d’oro” sul Terraglio
Quartiere Piave, Terraglio, Marghera-Malcontenta e San Giuliano nella direttrice Campalto-Tessera. Queste le quattro aree in cui si concentra il fenomeno della prostituzione di strada nel Comune di Venezia. L’area del Terraglio è quella che, stando alle analisi, rende di più. Luoghi dove attualmente la presenza giornaliera si attesta sulla settantina di persone. La metà sono donne provenienti dall’est Europa (soprattutto Bulgaria, Romania e Ungheria), il 20 per cento sono donne nigeriane, il 20 per cento transessuali, in particolar modo sudamericani di lingua spagnola, quindì c’è anche un 7 per cento rappresentato da omosessuali, prevalentemente romeni, novità da un anno a questa parte. Infine c’è un 3 per cento di donne cinesi. «Transessuali e nigeriane sono quelle che si stabiliscono in loco e che comunque permangono più a lungo – sottolinea Cinzia Bragagnolo, operatrice del Servizio protezione sociale – la mobilità più alta si ha tra le ragazze dell’est Europa. Queste possono restare in zona anche solo due settimane e poi vengono spostate altrove, cambiando addirittura Paese. Il turn over, tra queste, si attesta sulle 800-1.000 ragazze diverse ogni anno che passano da Mestre. Se ci sono anche prostitute italiane? Non ci risulta sulla strada o collegate a queste reti. Se ci sono lavorano indoor, e sulle strade finiscono occasionalmente per reperire il denaro necessario ad acquistare stupefacenti di cui magari sono dipendenti».
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