Quasi un elettore su due è ancora indeciso L’impegno delle civiche per convincerli

A meno di un mese dalle elezioni amministrative, in programma il prossimo 20 e 21 settembre, quasi un veneziano su due è indeciso su chi andrà a votare e addirittura se andrà a votare. È il mare di incerti che colpisce nel terzo sondaggio commissionato da Terra e Acqua 2020 alla società Quorum di Giovanni Diamanti. La domanda posta era: «Immagini adesso che domani si vada a votare per eleggere il nuovo sindaco di Venezia. Lei per chi voterebbe?».

Stando al sondaggio ben il 43,1% non sa se voterà e nemmeno per chi, mentre il 56,8% ha già deciso che voterà per Luigi Brugnaro. C’è da ricordare che la stessa agenzia Quorum i primi di luglio aveva effettuato un altro sondaggio che dava il 53,1% di indecisi e di astenuti. Questo significherebbe che un 10% ha preso una decisione e che la sfida per chi si oppone a Brugnaro è quella di mobilitare questa fetta di cittadini che non sa ancora come orientarsi. Effettuata tra il 23 e il 24 luglio scorsi con 1005 interviste, prendendo come campione la popolazione maggiorenne residente nel Comune suddivisa per quote di sesso e di età, l’indagine dà una fotografia sul possibile esito delle prossime elezioni: Pier Paolo Baretta prenderebbe il 25,2%, il Movimento Cinque Stelle (il nome di Sara Visman è stato reso noto solo il 2 agosto, quindi dopo la realizzazione del sondaggio) il 4,8%, esattamente come il candidato di Terra e Acqua 2020 Marco Gasparinetti. Segue il filosofo Stefano Zecchi del Partito dei Veneti con il 3,6%, l’attuale presidente della Municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini, candidato della civica Tutta la città insieme! con il 3,1%, la lista Civica Sitran dell’avvocato Marco e, infine, quel 43,1% che lascia spiazzati. Gli indecisi superano la somma delle liste al di fuori di Brugnaro che da solo vincerebbe al primo turno. Se infatti le liste corressero tutte insieme, comunque allo scorso 24 luglio non avrebbero superato il 42,5%. Il sondaggio, come specificato, potrebbe avere un errore campionario di un +/- 3,1%, ma non cambierebbe il quadro.

C’è anche da dire però che in un mese sono accadute molte cose, a partire dalla consegna definitiva delle liste elettorali e delle tante iniziative avviate dalle singole civiche, come l’appuntamento radiofonico a mezzogiorno di Terra e Acqua 2020, gli incontri che si stanno susseguendo dei candidati nei quartieri e l’ingresso del candidato di Giovane Italia Solidale Maurizio Callegari che non era ancora presente nei sondaggi effettuati. Proprio per questo i numeri devono essere presi come indicatori di una possibile situazione che cambia giorno dopo giorno e che cambierà sempre di più fino alla data attesa. Qualche giorno fa era stato depositato un sondaggio effettuato su 505 persone dalla società Fabbrica Politica che scattavauna fotografia diversa da quella realizzata da quello commissionato da Gasparinetti, realizzato però su un campione del doppio di popolazione. In ogni caso la regola, di fronte ai sondaggi è sempre la stessa: cautela. —



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