Quarantacinque minuti surreali a Salerno per il Venezia senza avversario

Per quasi un’ora le telecamere fissano il terreno vuoto dello stadio Arechi. L’arbitro Sacchi decreta la fine dell’incontro in un silenzio tombale

Francesco Gottardi
vatrella foto er salernitana venezia rinviata riscaldamento
vatrella foto er salernitana venezia rinviata riscaldamento

Per quasi un’ora le telecamere fissano il terreno vuoto dello stadio Arechi. Nemmeno l’arbitro, il signor Sacchi di Macerata, scende in campo per decretare la sospensione ufficiale del match dopo 45 minuti: la Salernitana, come da copione, non si è presentata. Negli spogliatoi c’è solo il Venezia. Sugli spalti una manciata di tifosi per parte, veri protagonisti di un’Epifania surreale. È il risultato del calcio alla mercé delle aziende sanitarie locali, senza alcun coordinamento nazionale.

E con la forte complicità di una Lega Serie A cascata dalle nuvole, travolta dall’ultimo capitolo della pandemia – ieri non si sono giocate quattro gare su dieci – nonostante il tempo e i mezzi per definire un protocollo Covid aggiornato ci sarebbero stati eccome. Così, ancora una volta, a rimetterci è la credibilità sportiva della competizione. E di un intero movimento.È quello che ha provato a sottolineare anche la dirigenza arancioneroverde nel prepartita, Andrea Cardinaletti e Mattia Collauto in testa. Il messaggio è stato chiaro: il Venezia, più di attenersi alle indicazioni degli organi competenti e spendere 50mila euro per una trasferta fantasma, non può fare.

La squadra di Zanetti ha onorato l’impegno fino a serata inoltrata, nelle strutture dell’Arechi. Con tanto di distinta di gara presentata all’arbitro: l’undici titolare avrebbe visto Lezzerini fra i pali, Haps, Svoboda, Ceccaroni e Ebuehi in difesa, quindi l’inedita mediana formata da Busio, Ampadu e il nuovo acquisto Cuisance dietro al tridente d’attacco Aramu-Henry-Okereke. Indicazioni tattiche – compreso il ritorno del nigeriano dopo l’infortunio – che ormai saranno di spunto per il big match di domenica contro il Milan.

Perché per il resto, quella contro la Salernitana, si riconferma una sfida maledetta.

Argomenti:SALERNO

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia