Quando i leghisti andarono al pascolo con il maiale

PADOVA. Era il mese di novembre del 2007, quando a Padova erano sempre più vivaci le polemiche contro il progetto di una nuova moschea lungo l’argine del Piovego, nella zona est della città. In quel momento l’amministrazione comunale, con a capo il sindaco di centrosinistra Flavio Zanonato e l’assessora all’Immigrazione Daniela Ruffini, era favorevole all’individuazione di un nuovo centro di preghiera nelle vicinanze di via Anelli, dov’era alta la concentrazione di immigrati. Questo progetto non piacque ai leghisti, che decisero una clamorosa provocazione. Un gruppetto di loro, capitanato dall’allora segretario Maurizio Conte (oggi consigliere regionale della lista Tosi), dalla consigliera comunale Mariella Mazzetto (ex sottosegretario nel governo Berlusconi) e dal segretario di sezione Fabrizio Boron (oggi presidente della commissione Sanità in consiglio regionale), si presentarono nell’area dove avrebbe dovuto sorgere la moschea con un maialino al guinzaglio (in foto), creando così un vero e proprio caso nazionale. Furono cinque i leghisti indagati per quell’episodio, che indignò tutta l’Italia.
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