Quando Felice disse: «La mala esiste ancora»
Felice Maniero, ex boss della Mala del Brenta, ha creato e, per 20 anni guidato, una banda di 400 persone che ha imperversato in Veneto con furti, rapine, sequestri, omicidi, traffico di droga e di armi.
Lo scorso marzo la Nuova Venezia lo ha intervistato. In quell’occasione Maniero ha fatto alcune rivelazioni sulle nuove geografie criminali del veneziano. «La Mala del Brenta» ha detto, «esiste ancora. Credo sia stato lasciato qualche batterio e ciò ha permesso di farli proliferare e di rafforzarsi sempre più. Oggi i mestrini sono quasi tutti fuori, personaggi di grande spessore. La situazione è peggiorata. Secondo me è già avvenuto uno spostamento di comando su Venezia-Mestre delle operazioni illecite più importanti. Il Brenta è tornato un fiume e la nostra meravigliosa Venezia il fulcro della criminalità».
Maniero aveva aggiunto che i mestrini devono vedersela con le cosiddette mafie d’importazione, a partire dalla 'ndrangheta che in Veneto ha già solide radici: «Attualmente tutto gira attorno agli stupefacenti, trafficare con la droga è molto facile e non si deve essere coraggiosi, nel senso peggiorativo del termine». Queste affermazioni avevano provocato l’immediata reazione di Manca che aveva commentato su Fb: «E tu hai pagato per le tue malefatte? (…) Ognuno risponde alla propria coscienza, e stai tranquillo rimarrai ancora molti anni vivo, nessuno ti cercherà, ma fatti un esame di coscienza se coscienza tu puoi averla».
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