QAnon, i paladini no mask alla conquista di Venezia

Raduno di negazionisti nella città storica, la chiamata fatta via Telegram a sostegno del Raduno mondiale per la libertà lanciato dallo sciamano statunitense Jake Angeli 
Police speak to supporters of U.S. President Donald Trump as they demonstrate on the second floor of the U.S. Capitol near the entrance to the Senate after breaching security defenses, in Washington, U.S., January 6, 2021. Picture taken January 6, 2021. REUTERS/Mike Theiler TPX IMAGES OF THE DAY
Police speak to supporters of U.S. President Donald Trump as they demonstrate on the second floor of the U.S. Capitol near the entrance to the Senate after breaching security defenses, in Washington, U.S., January 6, 2021. Picture taken January 6, 2021. REUTERS/Mike Theiler TPX IMAGES OF THE DAY

L’appuntamento

Venezia come Capitol Hill, presa d’assalto dai negazionisti o dai paladini della libertà, come si definiscono i manifestanti che oggi, sabato 21, sono per la passeggiata a sostegno del World Wide Rally for Freedom and Democracy (Rally mondiale per la libertà e democrazia).

Alla fine non arrivavano al centinaio. Trenta che si ostinavano a circolare senza mascherine sono stati fermati e identificati. Verranno multati.

La chiamata “alle armi” per difendere «l’umanità sotto attacco» è partita dall’America di Jake Angeli, il finto sciamano con le corna da vichingo, uno dei leader della presa del Campidoglio a Washington e parte del movimento complottista e di destra QAnon.

Per i simpatizzanti divieti e precauzioni per non diffondere il virus sono in realtà parte di un sistema di paure create ad hoc dagli Stati per terrorizzare il popolo e mantenere il controllo sulle loro menti. In poco tempo le incitazioni alla ribellione contro regole incomprensibili come l’obbligo della mascherina, la chiusura forzata delle attività commerciali e i dubbi sui vaccini, hanno attraversato l’Oceano radicandosi anche in Europa e in Italia.

Lo dimostrano i fiumi di messaggi che in questi giorni scorrono su Telegram (Facebook per scelta non pubblica post complottisti) per organizzare l’evento di oggi con ritrovo alle 12 al Ponte degli Scalzi, «possibilmente senza mascherina per abbracci e presentazioni» per poi andare alle 12.30 in Campo Santa Margherita, alle 14 alle Zattere, alle 15 in Piazza San Marco e alle 16 a Sant’Elena per giochi e attività nel verde.

Troppo pochi per la manifestazione e guardati a vista da forze dell'ordine e vigili urbani che hanno fatto rispettare ogni minima regola.

In mezzo a post di cuoricini e stelline dove spiccano frasi come «solo energie positive», «armonizziamoci», ma anche link che rimandano alle teorie di QAnon. Tra gli scritti abbondano i consigli su come schivare i controlli e come affrontare le domande della polizia, mentre per i giornalisti – stampa falsa e corrotta – impera il divieto di rispondere a qualsiasi domanda.

Forti, sostengono, della recente sentenza di Reggio Emilia (54/2021), dove si legge che non è reato dichiarare il falso nell’autocertificazione, i ribelli si sono attrezzati in più modi per arrivare sabato 20 a Venezia.

Il consiglio è scrivere che ci si sposta per salute o motivi necessari e non importa se si dichiara il falso perché la legge non lo considera tale, come spiegano gli avvocati, tra cui Alessandro Fusillo.

Se qualcuno viene fermato dalle forze dell’ordine bisogna mantenere la calma e tirare fuori un foglio stampato con scritto che l’obbligo di mascherina è contro le leggi 152/1975 e 155/2005 che vietano di uscire con il volto coperto.

Se qualcuno vuole stare senza mascherina lo può fare e può accusare chi obbliga a usarla di istigazione a delinquere, violenza privata e abuso di autorità. La mascherina è considerata una museruola e non importa se proprio giovedì l’Italia era in lutto per gli oltre 100 mila morti di Covid-19 in un anno perché, per la maggior parte dei negazionisti, il virus è solo la scusa per tenere il mondo sotto scacco, soffocare i propri diritti, cancellare i volti e quindi l’umanità.

E in questa crociata contro un sistema brutale che vuole eliminare gli individui per accrescere i propri vantaggi i manifestanti si sentono guerrieri che lottano per salvare il mondo, sebbene non sia ancora chiaro da chi. Il resto è cronaca: sabato 20 c'è stata la conta fra chi ha deciso di sfidare il sistema in nome del negaziosimo stars and stripes.  Trenta persone. —



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