Pusher in centro, la mappa dello spaccio

Degrado e lotta agli stupefacenti. Venerdì l’ultimo arresto di un nigeriano in via Monte San Michele. Ecco le altre zone “calde”, suddivise per etnie d’influenza
I due ragazzi, ricercati per l'incidente avvenuto la scorsa settimana alla periferia di Roma dove ha perso la vita una donna filippina e 8 persone sono rimaste ferite, fermati dalle forze di Polizia, Roma, 1 giugno 2015. I due ragazzi rischiano l'accusa di omicidio volontario. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
I due ragazzi, ricercati per l'incidente avvenuto la scorsa settimana alla periferia di Roma dove ha perso la vita una donna filippina e 8 persone sono rimaste ferite, fermati dalle forze di Polizia, Roma, 1 giugno 2015. I due ragazzi rischiano l'accusa di omicidio volontario. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

MESTRE. L’ultimo arresto venerdì pomeriggio, in via Monte San Michele. Un nigeriano con della cocaina. In questo angolo di città arrestare spacciatori per le forze dell’ordine è come per un pescatore andare a trote in un laghetto di pesca sportiva: non si torna a casa a mani vuote. Così come accade, ogni giorno, in altri luoghi della città.

Il record: spacciatore arrestato tre volte in sei giorni
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Sono le 14.30, quando in via Monte San Michele passa una volante della Questura in normale servizio di controllo del territorio. È una zona sempre monitorata dalle forze dell’ordine. I poliziotti individuano due stranieri che si muovevano con fare sospetto, dato che uno era stato visto, nelle fasi di avvicinamento di una delle pattuglie, cedere qualcosa ad un giovane che si era poi allontanato. I due individui venivano quindi fermati e identificati per A.J., 20 anni, nigeriano, con precedenti penali per spaccio di stupefacenti e E.M., 21 anni, suo connazionale, e pure lui pregiudicato per lo stesso tipo di reati. Quest’ultimo era lo straniero visto cedere qualcosa al terzo giovane, è stato arrestato per spaccio.

Le stesse Volanti, nel corso di un minuzioso sopralluogo effettuato in zona al termine dell’attività, rinvenivano, all’interno di una lattina tagliata e collocata nel cestino di una bicicletta parcheggiata poco distante (e probabilmente in uso a uno dei due fermati), ben otto dosi di sostanza stupefacente già confezionata. All’esame del narcotest è poi risultata essere marijuana per un peso complessivo di 11 grammi: il tutto è stato sequestrato.

Diversi sono i punti caldi dello spaccio in città. E a ogni luogo corrisponde la supremazia di un gruppo di pusher che si sono divisi le zone in base alle etnie appartenenza. Ne viene fuori una mappa che hanno ben presente gli agenti della polizia locale che quotidianamente sono impegnati sul fronte del contrasto allo spaccio.

Incrocio tra via Trento e via Monte San Michele. Una delle due zone più calde sul fronte dello spaccio in città è uno spicchio di Quartiere Piave compreso tra le vie Trento e Monte San Michele. Qui la fanno da padroni i nigeriani che si occupano della vendita di cocaina e marijuana. Molti di loro gravitano attorno ad un negozio etnico di via Trento.

Via Piave e via Sernaglia. Nelle aree verdi di via Piave la legge dello spaccio è dettata dai magrebini. L’ottanta per cento di loro è tunisino, il restante venti è rappresentato da marocchini, Trattano hashish ed eroina.

Parco Albanese. Alla Bissuola l’area se la sono divisa da una parte ghanesi, nigeriani e gambesi, dall’altra kosovari. Si trova cocaina, marijuana e hashish. Aree di micro spaccio ci sono anche in zona Rampa cavalcavia, lato Corso del Popolo, poi al Piraghetto e al Parco Sabbioni.

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