Punta Canna, Scarpa resta senza megafono
A scatenare Gianni Scarpa il giorno di Ferragosto sono stati i testi che Nino Ferrer, il cantante italo francese, ha inserito nel brano “Vorrei la pelle nera”. In conseguenza della reazione a quella canzone, l’ex gestore della “spiaggia fascista” di Punta Canna si è ritrovato indagato per apologia del fascismo, con l’aggravante della discriminazione razziale, per ingiuria e violenza privata.
Il giorno di Ferragosto la spiaggia, frequentata soprattutto da padovani, è affollata. Il dj sulla torretta spara musica anni Settanta. Al suo fianco Gianni Scarpa che, per i frequentatori di questo luogo, rimane un idolo anche se da due anni non è più il gestore dello stabilimento. Dall’altoparlante escono le parole di “Vorrei la pelle nera”.
All’improvviso la musica si ferma. Scarpa prende il microfono e inizia il suo comizio. Il “pirata” deciso dice: «Che c.. dici? Vorrei la pelle nera? Vai a c… te e la pelle nera. Vorrei Benito Mussolini». E la frase scatena i fans di Gianni. Mentre lui li accende con il saluto romano, loro rispondono con sorrisi, risate e qualche “a noi” e applausi. Poi arrivano “Faccetta nera” e i riferimenti su chi votare: «Io voto Salvini e la Meloni, e salviamo Berlusconi perché a lui piace la f...Il Pd? Ad Auschwitz».
E poi ecco un altro “camerata” ad infiammare la “spiaggia nera”. Sempre dalla torretta dedica agli altri “camerati” un discorso del Duce e riceve la sua buona dose di saluti romani di allegri bagnanti che ballano.
A quel punto due donne padovane, una di origini africane, si alzano dai lettini e iniziano a protestare. Si rivolgono a Scarpa chiedendo se non aveva altri discorsi da fare. Quindi al termine del battibecco le due sono uscite dalla spiaggia e alla fine hanno sporto denuncia dai carabinieri di Chioggia.
«Mi dispiace di quanto è successo il giorno di Ferragosto e prendiamo le distanze dall’accaduto», ha detto ieri Davide Delle Donne, amministratore delegato della società che ha in gestione Playa Punta Canna. «Io non c’ero e non so cosa sia veramente successo. Di sicuro non approviamo nulla di quanto successo. Ho già inviato un telegramma che intima ai soci di impedire che altre persone, oltre a loro, prendano e utilizzino megafono e altoparlanti».
Come dire hanno zittito Gianni Scarpa che del megafono e degli altoparlanti della spiaggia aveva attrazione e li usava spesso per i suoi comizi quotidiani.
«Invito pubblicamente le due donne padovane a tornare in spiaggia nostre ospiti. Ripeto le scuse per quanto accaduto. Posso garantire che Gianni non è razzista, Qui da noi ci sono ospiti di tutte le razze e da sempre. Lo stesso Gianni offre da bere ai venditori marocchini che passano sulla battigia anche se stranieri. L’importante è che non disturbino gli ospiti», conclude l’amministratore delegato.
Proseguono intanto le indagini dei carabinieri di Chioggia che hanno acquisito, oltre alla denuncia della signora di origini africane, anche diverse altre testimonianze e soprattutto diversi video dei comizi di Gianni Scarpa e dei vari saluti romani degli ospiti della spiaggia. —
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