Psicologi, fisioterapisti e odontoiatri: niente vaccino anti Covid in attesa delle nuove dosi

MESTRE. Non più settemila dosi ma circa quattromila. Lo stop di Pfizer, che ha rallentato le forniture all’Italia, rischia di interrompere la campagna vaccinale, che nelle aziende sanitarie veneziane era partita in quarta. Le due Usl hanno deciso di sospendere le nuove vaccinazioni, conservando le dosi disponibili e quelle in arrivo per i preziosi richiami.
Domenica, per l’Usl 3, doveva essere il giorno più importante. La conclusione della Fase 1, con il completamento della copertura del personale sanitario privato. Niente da fare, gli operatori (odontoiatri, psicologi, fisioterapiati) per il momento sono rimasti al palo.
Non va diversamente nel Veneto orientale, dove ieri 18 gennaio non è stato iniettato nessun vaccino. «Non abbiamo aggiornamenti sulla fornitura dei vaccini, alla luce dei tagli annunciati da Pfizer. Ma, se questa riduzione ci sarà anche per noi, dovremo fermarci e garantiremo solo i richiami dei primi vaccini, le cui dosi sono garantite e nominali» le parole del direttore generale dell’Usl 4, Carlo Bramezza. Già l’Usl 2 di Treviso ha annullato il V-Day, fissato per il 23 gennaio, come ha confermato il direttore generale Francesco Benazzi.
Finora nel Veneziano sono state vaccinate 18.998 persone. A tutte sarà necessario garantire il richiamo, a distanza di 21 giorni, per non vanificare la prima somministrazione.
Per questo le due Usl veneziane, a un passo dall’inizio della campagna vaccinale per gli “over 80”, hanno deciso di bloccare le nuove iniezioni. D’altra parte, le parole di uno stizzito Luca Zaia, ieri nel consueto punto stampa, non lasciano spazio a interpretazioni: «Questa settimana faremo con fatica i richiami. Ma, se la prossima settimana verrà messa in discussione anche una sola dose, non riusciremo a garantirli».
Tornando alla situazione della nostra provincia, finora le due Usl non hanno ricevuto comunicazioni precise in merito e ancora non avevano stabilito una data per il “V-Day” nel territorio.
Nel Veneto orientale, il direttore generale dell’Usl 4 Bramezza aveva chiesto il raddoppio delle 1.470 dosi destinate settimanalmente alla sua Azienda. Richiesta che quasi certamente non potrà essere accordata. «È chiaro che, se non ci sarà l’aumento delle dosi richiesto, avremo una battuta d’arresto e non potremo iniziare a vaccinare la popolazione tra una o due settimane come avevamo previsto».
A fine mese i vaccini di Pfizer dovrebbero essere integrati da quelli di Moderna, le cui prime 8.200 dosi si trovano già all’Angelo, da distribuire in tutta la regione. Intanto, nell’Usl 3 sono state completate le vaccinazioni all’interno di ospedali (pubblici e privati) e Rsa, e poi di medici di famiglia e pediatri. Nel Veneto orientale, la vaccinazione del personale sanitario ha superato l’80% ed è stata completata nelle case di riposo. Già oggi inizieranno i richiami all’ospedale di Jesolo, dove la campagna anti Covid era iniziata il 27 dicembre, con la vaccinazione del primario delle Malattie infettive, Lucio Brollo. —
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