Protesta dei residenti «Un km per trovare un cassonetto»

MIRANO. «Paghiamo un servizio Veritas inadeguato». Con queste parole, scritte su un cartello al margine della strada, gli abitanti di via Canaceo continuano la loro protesta per avere dei cassonetti per il corretto smaltimento dei rifiuti a una distanza idonea.

Gli abitanti della frazione di Campocroce sono indignati per questa situazione che va ormai avanti da più di un anno e mezzo. Tutto ha avuto inizio quando, due anni fa, a seguito di atti vandalici, incendi, e problemi tecnici, i cassonetti della raccolta differenziata di via Canaceo sono stati rimossi dalla strada. A partire da quel momento, nonostante le numerose richieste, i cassonetti non sono più ritornati nella loro posizione originaria.

«Per buttare la spazzatura, che non sia secco, siamo costretti a camminare per più di un chilometro» affermano arrabbiati gli abitanti di via Canaceo e adiacenti che lottano per riavere i bidoni di carta e plastica nella loro posizione originaria.

«I privati, dopo gli incendi, non vogliono più i cassonetti in prossimità delle abitazioni» spiega una residente in zona «E l’apposita pensilina, al margine della strada, è dissestata e pericolante. Deve essere sistemata e allungata. I contenitori dei rifiuti sono troppo distanti per coloro che hanno problemi di mobilità». Questo disagio coinvolge più di 80 famiglie, la maggior parte formate da persone anziane, e altre con portatori di disabilità. «Paghiamo per un servizio inadeguato e chiediamo di essere ascoltati» ribadiscono gli abitanti.

Infatti, nonostante la legge preveda una riduzione della Tari (Tassa sui rifiuti) qualora il centro di raccolta dei rifiuti fosse a più di 300 metri dall’abitazione, i cittadini di via Canaceo non hanno riscontrato nessuno sconto in bolletta. —

Giulia Parisi



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