Protea, le difficoltà dei conti e la trasformazione in srl

DOLO
Il nome della società è cambiato già due anni fa, con la trasformazione della società in una srl (Protea), ma i soggetti che ne detengono le quote sono sostanzialmente gli stessi. A fronte di un capitale sociale di quasi 16 milioni di euro, la società Mantovani ha il 21,5% delle quote, Finpiave Spa (in liquidazione, storica cassaforte della famiglia Stefanel) ha il 25,8% delle quote, poi ci sono Pittarello Holding (5,86%), la Bieffe e la Lefim, la Makore (8,8%) della famiglia Andrighetti, la Sitie impianti industriali e altri soci di minoranza. È la fine di novembre dello scorso anno quando i soci si trovano per votare il bilancio, presente il 64% del capitale sociale, tra i quali i soci più importanti: ci sono Maurizio Boschiero per la Mantovani, Tito Berna per Finpiave, Claudia Civolani per Makore e Paolo Santuliana per Pittarello.
La situazione è critica, i soci sono consapevoli che l’esercizio 2019 si chiude con «una perdita molto consistente», come viene messo a verbale, per la presa d’atto che «il mercato immobiliare del settore specifico è entrato in una congiuntura strutturalmente critica, determinando la necessità di adeguare il valore dell’area». L’obiettivo sembra essere la vendita. I rapporti avviati con la società italiana di «primario standing» sembrano essere concreti, spiega nella sua relazione l’amministratore. In questo contesto, «la società ritiene prioritario finalizzare l’accordo commerciale per valorizzare l’area di proprietà anche attraverso la nuova impostazione avviata. Accordo che, inserito nel più ampio programma di ristrutturazione del debito, dovrebbe consentire di perfezionare il dialogo con gli istituti di credito con cui si sta proseguendo la negoziazione iniziata con lo scopo di rendere compatibile il programma di rimborso di tutti i creditori sociali con il completamento dell’operazione immobiliare».
L’amministratore Andrea Cuzzolin, interpellato dalla Nuova per sapere come stia proseguendo la trattativa e per sapere a quali progetti di sviluppo si stiano pensando per l’area di Dolo ha preferito non commentare. —
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