Prostituzione, scontro Pd-Lega sulle case chiuse

L’ex presidente Pari Opportunità Serena Boldrin difende la legge Merlin. Il segretario del Carroccio: «Bisogna legalizzare»
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA' - IL LOCALE "ARABESQUE" CHIUSO
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA' - IL LOCALE "ARABESQUE" CHIUSO



Lotta alla prostituzione e allo sfruttamento, scontro tra Pd e Lega che ripropone le case chiuse. Gli arresti a seguito delle indagini della Mobile a San Donà e Quarto d’Altino, con la chiusura dell’Arabesque e del Game Over, hanno svelato un giro di prostituzione ben radicato nel territorio del basso Piave, con locali notturni, una gestione articolata, rapporti consumati direttamente nei club o in alberghi di Jesolo, Noventa e Quarto d’Altino, addirittura a domicilioo on tanto di Pos.

Serena Boldrin, componente della segreteria del Pd di San Donà, ex presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune, è intervenuta a nome del partito. «Apprendiamo dalle cronache che nel Sandonatese esiste un’attività imprenditoriale fondata sul favoreggiamento e sullo sfruttamento della prostituzione», premette, «e che il sessismo è ampiamente diffuso in città. E che qualcuno della Lega vorrebbe addirittura legalizzare la prostituzione. Vogliamo quindi assumerci la responsabilità di ricordare ai cittadini e alle cittadine che la prostituzione, nonostante l’esistenza di una narrazione romantica sul tema, non è mai una libera scelta delle donne. Essere trattate come merce è sempre umiliante. Chi sostiene il contrario in realtà difende la possibilità del cliente di approfittare del corpo femminile. Chi vende il proprio corpo è solitamente in uno stato di bisogno. E le persone più deboli della società dovrebbero poter far valere ben altri diritti umani: al cibo, alla casa, alla sanità, al lavoro. E non è nemmeno vero che le donne che stanno al chiuso sono più protette: le ricerche hanno evidenziato che nei bordelli legali si trovano normalmente donne vittime di tratta e che subiscono violenza. Chi sostiene che la prostituzione e la tratta di esseri umani siano cose diverse finge di non sapere che per un cliente non c’è nessuna differenza tra “merce libera” e “merce trafficata”. Anzi, la maggior parte dei clienti cerca ragazze molto giovani, poco più che bambine che non possono certo aver scelto liberamente di prostituirsi. Difendiamo quindi l’attualità della Legge Merlin che vuole tutelare la donna che si prostituisce come una cittadina, e rivolgere il suo giudizio d’immoralità non alle prostitute, ma al mercato che le sfrutta. La Legge Merlin non è superata, ma assolutamente attuale perché difende la libertà per le donne dal non essere considerate una merce in vendita».

Il segretario della Lega, Alberto Schibuola, è di tutt’altro avviso. «È ipocrita pensare che queste donne lo facciano perché costrette», analizza, «noi siamo per la legalizzazione che toglierebbe dal mercato ogni illegalità o sfruttamento. Siamo per l’abolizione della legge Merlin e la riapertura delle case chiuso come in molti Paesi europei. E siamo disposti ad affrontare la questione seriamente in Consiglio comunale promuovendo ogni iniziativa a livello nazionale, come la Lega sta del resto facendo con Matteo Salvini». —



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