Pronti per la consegna 12 appartamenti Ater quattro sono per i single

MIRANO

In un momento in cui si è tutti invitati a restare a casa il più possibile, arriva una buona notizia per chi vive situazioni abitative problematiche. A Mirano, infatti, sono pronti alla consegna 12 appartamenti di edilizia residenziale pubblica (Erp) per famiglie in stato di necessità. Lo annuncia l’assessore alle Politiche abitative Cristian Zara: «Dopo i 6 alloggi assegnati nel 2010 e i 4 del 2017, per Mirano è una bella notizia, perché stavolta sono di più e poi perché il Comune ha investito per il loro adeguamento e recupero». Si tratta di appartamenti inutilizzati da tempo, alcuni anche da 10 anni, che l’Ater aveva deciso di vendere non avendo le risorse per ristrutturarli in proprio.

L’intervento dell’amministrazione era stato decisivo per invertire la rotta e rimetterli a disposizione, ricorda Zara: «Nel 2014 insieme all’ex vicesindaca Anna Maria Tomaello avevamo chiesto alla Regione di toglierli dal piano vendita per poterli recuperare. Sono stati fatti lavori di discrete dimensioni, finanziati in parte da Ater e in parte dal Comune. Questo è il risultato di 6 anni di lavoro di cui vediamo i primi frutti». Gli alloggi si trovano in palazzine di proprietà dell’Ater, la maggior parte nella zona degli impianti sportivi (in via Matteotti e via Rosselli) ma anche nel quartiere Aldo Moro (in via Verdi). La stessa Ater provvederà all’assegnazione nei prossimi mesi, in base all’ultima graduatoria redatta dal Comune e pubblicata a metà febbraio. In cima all’elenco delle 105 famiglie ammesse sono molte quelle formate da un solo componente, situazione che in passato si è rivelata complicata. «A Mirano», spiega l’assessore, «abbiamo sempre avuto il problema degli appartamenti grandi, che venivano assegnati alle famiglie mentre i single rimanevano senza. Invece 4 di questi 12 sono di medie dimensioni, disponibili anche per persone sole. Alcune famiglie vivono in alloggi comunali, assegnati nei casi di emergenza: ora torneranno liberi per altre persone». —

carlo romeo

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