«Pronti a una raccolta firme»

CAVALLINO. «A rischio un’ambulanza su due, la creazione del punto di primo intervento a Ca’ Vio e inoltre previsione di tempi di ricovero, per codici gialli e rossi, che in piena estate potranno superare le due ore in direzione San Donà. Siamo pronti con le altre onlus ad una raccolta firme, a campagne informative e a pesanti manifestazioni di protesta». Il direttivo della “Croce Verde di Cavallino-Treporti” coglie l’occasione della presentazione dei dati stagionali sugli interventi effettuati nell’estate 2016, per manifestare le molte perplessità che l’associazione operativa sul litorale da 36 anni con 65 operatori formati ed abilitati, di cui ben 55 residenti nel comune, nutre nei confronti del passaggio all’Asl 4 Veneto Orientale appena approvato dalla Regione, decisione che entrerà in vigore da gennaio 2017.
«Su 908 interventi in emergenza fra maggio e settembre 2016», snocciola il direttivo della Croce Verde «ben 390 feriti in emergenza, pari al 42,9% del totale, li abbiamo trasportati all’ospedale civile di Venezia, destinazione dei casi più gravi visto che per il 7% ha ricevuto codici rossi, per l’80% gialli e per il 16% verdi. All’ospedale di Jesolo invece per accordi aziendali sono stati trasportati i casi meno gravi, 225 feriti pari al 24,7% di tutti gli interventi in emergenza, con il 94% di codici verdi, il 5% gialli e solo l’1% rossi.
Per quanto riguarda i tempi di ospedalizzazione», continuano, «un paziente infartuato attualmente in 30 minuti arriva in emodinamica via laguna a Venezia operativa 24 ore su 24, supportato dal nostro sistema di telemedicina costatoci 40 mila euro che trasferisce i suoi parametri prima dell’arrivo. A San Donà il servizio cardiologico chiude alle 20, la telemedicina funziona con altri sistemi non compatibili, e d’estate i tempi di percorrenza delle strade bloccate spesso in entrambe le direzioni si allungano anche a oltre due ore. Tempo da raddoppiare per l’andata ed il ritorno, in cui tra l’altro lasceremo pericolosamente sguarnito di ambulanze il litorale». Infine altri grossi dubbi riguardano la continuazione del progetto dei defibrillatori presenti nel territorio, il sistema integrato dei servizi domiciliarie la guardia medica turistica.
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