Promozione turistica, Caorle e Bibione si dividono

Il Consorzio ha deciso la scissione. Michielli critico: «Per noi è una sconfitta»
 
BIBIONE.
Il Consorzio di Promozione Turistica si divide, no anzi raddoppia e diventa sistema turistico locale 4 a Bibione e 4bis a Caorle. Quello di Bibione comprende solo i comuni di San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto e Fossalta di Portogruaro. Al 4bis di Caorle, appartengono invece tutti i restanti comuni del veneto orientale con un autonomo Cda. A ricoprire la carica di presidente del comparto di Bibione è stato chiamato Giovanni Mazzarotto che sarà affiancato nell'impegno non indifferente di promuovere l'immagine turistica della cittadina balneare, da Giuliana Basso in qualità di vice e dai consiglieri, Eva Liliana Cicuto, Gisberto Codognotto, Flavio Maurutto, Elvio Sartori, Guglielmo Favit. Sono tutti imprenditori che operano già nel settore turistico, oppure che hanno imprese commerciali o di servizi collegati al turismo. Sapranno certamente coniugare la loro attività con la strategia di come promuovere a livello internazionale l'immagine e quindi quanto di meglio è in ingrado di offrire il mare di Bibione. Che sarà diviso da quello di Caorle da una linea immaginaria ma pur sempre un confine, entro il quale il direttivo bibionese, dovrà evidenziare, rendendole più appetibili, tutte quelle peculiarità che un turista troverebbe a Bibione e non a Caorle che di conseguenza farà altrettanto. Due campanili l'un contro l'altro armati, divisi da un nuovo invisibile ma insuperabile Mose sul mare. Nella promozione su Internet, sarà favorita Caorle, città antica, con la sua marineria, la sua flotta di pescherecci, insomma un comune facilmente individuabile sulle carte geografiche sia su Google Maps che cartacee, al contrario di Bibione che invece appare solo dopo aver «zummato» più volte. Sarà perciò un impegno importante per il nuovo direttivo, trovare il «sistema» non più locale, affinché quando il turista clicca su Venezia, appaia oltre a Caorle anche Bibione che con i suoi sei milioni di presenze ne avrebbe tutto il diritto che invece, non essendo comune, non ha. «Questa è una sconfitta per il nostro turismo - tuona Marco Michielli, presidente regionale della Confturismo e lui stesso albergatore bibionese - si è voluto dividere ciò che doveva essere invece ampliato in una sinergia quanto meno regionale se non nazionale, come fanno Spagna e Croazia nostre dirette concorrenti, per affrontare un mercato del turismo che viaggia su internet. Noi invece siamo tornati indietro di almeno 30 anni, ritornando a coltivare, come nel medioevo, il nostro orticello destinato ad un sicuro fallimento».

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