Progetto partecipato per l’isola di Campalto

CAMPALTO. Una giornata di incontro e dibattito nel verde dell’isola di Campalto per pensare con i cittadini al suo riutilizzo con un progetto partecipato.
E così anche la terraferma mestrina scopre la sua mini Poveglia, un progetto che parte dai cittadini per recuperare un’isola che si trova giusto davanti al parco di San Giuliano e a fianco del ponte della Libertà. Il progetto “Isolattiva - Campalto in acqua” è stato presentato ieri da Daniele Conte, giovane universitario ventitreenne originario di Campalto e che all’isola davanti al parco di San Giuliano ha dedicato la propria tesi per la laurea in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio delle Università di Torino, Genova e Milano.
Il progetto proposto da Conte e subito accolto da varie associazioni del territorio mestrino come il gruppo della “Salsola”, molto attivo a Campalto, prevede il recupero dell’isola che dista un chilometro e mezzo da Sant’Alvise e due dal centro di Campalto e che è diventata punto di passaggio per quanti vanno in barca a San Giuliano e per i soci delle Remiere.
«Ho ricevuto richieste anche da appassionati di kayak del Friuli e di Padova, interessati a questo luogo e a percorsi in barca per conoscere la laguna.
Insomma, ci sono opportunità. E con tutti i fruitori vorremmo mettere assieme una serie di proposte e idee per riutilizzare l’isola che un tempo i giornali locali come La Nuova Venezia hanno anche ribattezzato isola del tesoro, per il suo valore sociale», ci spiega il giovane ricercatore.
Tre gli appuntamenti del progetto nei suoi step iniziali. Il 28 settembre è stata organizzata la pulizia dell’isola. Ieri, sabato, si è svolto l’evento in isola di presentazione del progetto mentre l’8 e 9 novembre a Campalto, per la festa di San Martino, verranno presentati i primi risultati del lavoro dei gruppi di lavoro con le proposte di riutilizzo dell’area verde dell’isola che misura 4 ettari e comprende anche ruderi di vecchie strutture in muratura (l’isola venne costruita alla fine del ’700 come avamposto militare della Repubblica Serenissima a difesa della città) e alcune strutture più recenti in legno realizzate ed usate dai frequentatori, dei pontili, alberi e arbusti di varie specie e ampie zone a prato.
La proprietà della parte centrale, quella originaria, è del Comune di Venezia, che l'ha acquistata nel 1964. Tutta la parte circostante è del Demanio dello Stato, Marittimo.
Per partecipare al progetto si può anche utilizzare una apposita email per i contatti: l’indirizzo da usare è campaltoinacqua@gmail.com.
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