Progetti d’acqua per Expo 2015

Una volta era l’Expo di De Michelis. La grande battaglia, «il partito del fare» contro i difensori dell’ambiente. La candidatura dell’Esposizione universale del 2000 venne bocciata a furor di popolo, la grandeur accantonata insieme al Magnete e ai soldi che promettevano abbondanti. Anche se i turisti poi sono arrivati lo stesso, a milioni, le grandi opere pure. Vent’anni dopo, la nuova Expo si fa a Milano tra due anni, nel 2015. Versione più sobria e centro operativo a Rho, tema legato all’ambiente e alle nuove risorse. E Venezia partecipa con progetti «legati all’acqua».
Ieri mattina a Ca’ Farsetti sala strapiena di «proponenti» e valutatori. Molti giovani, tante facce note dai tempi dell’altra Expo. Si è fatto il punto di quanti progetti sono già stati presentati, ora all’esame del comitato dei valutatori presieduto dal ricercatore Francesco Sbetti di Venezia Duemila. Sono 47, di cui 32 già esaminati. E trattano temi legati alla «valorizzazione» della laguna in funzione appunto della nuova Expo. E dei nuovi visitatori che arriveranno. Un problema se andranno ad aggiungersi ai 30 milioni di oggi e a intasare gli stessi luoghi già soffocati dal turismo.
«In questi giorni», dice il coordinatore del comitato scientifico Marino Folin, presidente della Fondazione Iuav, «prenderemo in esame i progetti presentati. A fine luglio metteremo a punto un grande progetto integrato». Non c’è più il Magnete di Renzo Piano a Tessera, ma «progetti diffusi» che riguardano la laguna nord e il rapporto con la terraferma. Non ci sono più nemmeno i finanziamentri garantiti, come vent’anni fa. «Molti progetti si autofinanziano, in attesa di qualche briciola» in arrivo dallo Stato che dovrà però finanziare prioritariamente le attività di Milano. Tra i progetti presentati c’è quello della Provincia – rappresentata ieri dal vicepresidente senatore Mario Dalla Tor – per «valorizzare» le valli da pesca. Oppure le barche ecologiche progettae dal Corila, i convegni della Camera di commercio, gli orti delle Vignole e di Sant’Erasmo. C’è anche il Parco urbano della Certosa e il turismo su house boat della Certosa di Alberto Sonino, i progetti di Francesco Calzolaio e Lagunalonga per gli «alberghi galleggianti» tra isole e barene. E poi le idee del nuovo Parco, presieduto da Alessandra Taverna, gli itinerari lagunari di Massimo Semenzato. Ma anche la valorizzazione di un luogo simbolo della storia della Serenissima, il Tezon Grande al Lazzaretto Nuovo dove si ricoveravano i sospetti di peste provenienti con le navi dall’oriente. Lazzaretto gestito dai volontari di Archeoclub che adesso cercano partner e risorse. Per adesso i fondi non ci sono e i progetti dovranno essere autofinanziati. Muoveranno alla fine qualcosa come cento milioni di euro, dicono al comitati.
Laura Fincato, appena rientrata da una lunga trasferta in Cina, annuncia: «Venezia avrà un suo padiglione all’Expo di Milano, ma le città cinesi vorranno essere a Venezia. A loro dovremo dare risposte. Perché l’Expo sarà un volano importante per la nostra economia».
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