Preso il truffatore del tabaccaio
Il raggiro con la scusa di ricaricare una «poste pay»

L’interno di una tabaccheria con un carabiniere
Un pedigree di tutto rispetto sul fronte delle truffe con le carte di credito e in particolare con carte «poste pay». L'ultimo episodio in centro storico a Cannaregio. E ancora nel mirino un tabaccaio. Anche questa volta però il truffatore, un 37enne di Longare (Vicenza), è stato individuato e denunciato dai carabinieri della compagnia di Venezia. La scorsa settimana un tabaccaio con attività a Cannaregio, che vive al Lido, si è presentato dai carabinieri per denunciare di essere stato truffato da un uomo con la scusa di ricaricare una «poste pay». Il commerciante ha spiegato che l'uomo, un italiano, sui quarant'anni si era presentato nel suo negozio e aveva chiesto di ricaricare la sua «poste pay» con oltre cento euro. Appena fatta la ricarica l'uomo si è accorto di non avere il denaro corispettivo. Ma certamente avrebbe consegnato il dovuto dopo il prelievo nel vicino bancomat. A garanzia che sarebbe tornato di lì a poco, lascia al tabaccaio una seconda carta di credito. E quindi esce. E svanisce nel nulla. Il tabaccaio non lo rivede più. E l'indomani si reca dai carabinieri a denunciare l'accaduto. Con sè porta la carta di credito che il truffatore gli ha lasciato. I militari del Nucleo operativo della compagnia riescono ad estrarre un codice dalla carta e da quella risalgono all'intestatario. Si tratta di D.B., 37 anni, pregiudicato proprio per truffa. I militari scoprono che è il protagonista di decine di truffe come quella messa a segno ai danni del tabaccaio di Cannaregio. Con la foto si recano dal negoziante che riconosce in quell'immagine il truffatore della «poste pay». A quel punto è scattata la denuncia per truffa. L'Ascom mette in guardia i commercianti su questo genere di truffe che sempre più spesso rimangono vittime di intestatari di «poste pay». Con la scusa di aver lasciato i soldi in auto oppure di andarli e prendere al bancomat escono e spariscono senza saldare il conto. Nella seconda metà dello scorso anno sono rimaste vittime di truffatori di questo genere, tabacchini in centro a Mestre e nella Riviera del Brenta. La gran parte delle volte le forze dell'ordine sono riusciti a risalire ai responsabili. O perchè hanno dimenticto la ricevuta con i dati o perchè qualcuno ha letto il numero di targa dell'auto utilizzata dal truffatore per allontanarsi. Lo scorso anno, a livello regionale si sono contate circa centocinquanta truffe di questo genere ai danni di tabaccai. Le associazioni di categoria invitano i commercianti a stare attenti a consegnare la ricevuta solo alla corrispezione del denaro dovuto dal cliente.
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