Presi tutti i rapinatori del colpo in tabaccheria

DOLO. Sono stati quasi tutti assicurati alla giustizia i rapinatori della banda che il primo febbraio del 2014 aveva colpito la tabaccheria di Mario Gasparini in via Cairoli a Dolo a pochi passi dal municipio del paese. All’appello ne manca solo uno, che al colpo aveva partecipato marginalmente. Sono stati arrestati dai carabinieri della tenenza di Dolo. Mario Gasparini dopo quella rapina non aveva retto il colpo e forse lo choc subito aveva contribuito dopo diversi giorni alla sua morte improvvisa.

La morte di quello che era considerato il tabaccaio del paese, aveva colpito tutti a Dolo, e tutti sapevano che pur non avendo ricevuto ferite fisiche, da quella rapina non l’uomo si era più sollevato. I rapinatori il primo febbraio del 2014 erano arrivati nel negozio poco prima della chiusura, dopo le 20.30: erano tutti con il passamontagna e almeno due avevano parlato con uno spiccato accento veneto. Due di loro impugnavano le pistole, gli altri erano disarmati. Avevano portato via contanti per poco più di duemila euro e ben 49 pacchi di “Gratta e Vinci” per un valore di 15 mila e 600 euro. Poi erano fuggiti in macchina verso Marghera, dove probabilmente avevano una base in cui rifugiarsi. I carabinieri però non si erano persi d’animo e avevano raccolto una serie di elementi importanti (fra filmati di telecamere e testimonianze). Gli stessi militari con il coordinamento del tenente Gabriele Favaro hanno approntato una serie di analisi delle chiamate dei cellulari e pedinamenti, che alla fine permesso l’identificazione e il fermo della banda. Appena tre giorni dopo la morte di “Marietto” così sono scattate le perquisizioni, organizzate in contemporanea tra Marghera e Palermo. Le perquisizioni hanno permesso di recuperare anche i passa montagna e le pistole utilizzate per commettere la rapina, e parte della refurtiva. In questi giorni finalmente, quindi, a distanza di circa un anno e mezzo dal colpo, i militari hanno potuto eseguire le ordinanze nei confronti di: A. F. di anni 23, ora costretto all’obbligo di dimora in Marghera Danilo Ingarao di 19 anni , ora agli arresti domiciliari nella propria abitazione a Palermo e di Yari Fontana di 23, anni è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Adesso è in prigione a Santa Maria Maggiore a Venezia. Ora del quintetto di banditi ne manca solo uno all’appello, per il quale continuano gli approfondimenti investigativi, mentre per un altro che aveva partecipato marginalmente all’azione delittuosa, era già scattata la denuncia a piede libero.
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