Premio di produttività, il Comune chiede la restituzione

Sono i soldi di febbraio e marzo (400 euro a dipendente) versati prima di fissare gli obiettivi. «Non dovuti»
Di Francesco Furlan
Mestre (Venezia):.Municipio.18/4/2001 © Light Image studio.Carrai
Mestre (Venezia):.Municipio.18/4/2001 © Light Image studio.Carrai

Anche se la vicenda è piuttosto complicata, e le interpretazioni fornite dalle parti sono discordanti, due cose sono certe: la prima è che Ca’ Farsetti vuole indietro i soldi del premio di produttività - premio che il Comune paga su base mensile a fronte di una valutazione degli obiettivi raggiunti - erogati per i mesi di febbraio e marzo 2013. La seconda è che i dipendenti, da parte loro, non ci stanno. Secondo i rappresentanti sindacali, che hanno convocato una serie di assemblee a partire da oggi (alle 8.30 in municipio a Mestre, alle 12 a Ca’ Farsetti e alle 15 al centro civico di via Sernaglia per il personale degli asili e delle scuole dell’infanzia) il Comune, in un recente incontro, ha chiesto la restituzione da parte di ogni dipendente da un minimo di 364 euro a un massimo di 610 euro, con una media di 400 euro a testa. Come detto la situazione è piuttosto complessa da spiegare, e ovviamente non lo sarebbe se il Comune, come quasi tutte le amministrazioni pubbliche in Italia e in tutte le aziende private, erogasse il premio di produttività, valutati i risultati raggiunti, una sola volta l’anno. Invece il Comune di Venezia, caso più unico che raro, versa il premio su base mensile, con soddisfazione di sindacati e lavoratori che possono contare, ogni mese, di un po’ di soldi in più in busta paga. E così il Comune ha versato il premio anche per febbraio e marzo 2013, quando ancora però non erano stati fissati gli obiettivi da raggiungere che danno il via libera all’erogazione del premio. Un passaggio che è stato fatto solo a marzo, e che quindi prevede l’erogazione del premio a partire da aprile, fino ad aprile del 2014; i precedenti accordi invece andavano da gennaio a gennaio. Quel che resta ancora difficile da capire è perché il Comune abbia erogato le somme anche per febbraio e marzo. I sindacati avevano capito che sarebbe stato una sorta di acconto sui premi successivi, il Comune replica che invece sapevano bene che non poteva essere così, e che i soldi sarebbero stati chiesti indietro. Ma allora, perché versarli? Un bel pasticcio per tutti. A quanto pare i dipendenti dovranno mettersi l’animo in pace, e rinunciare ai soldi del premio dei due mesi in questione. Tanto che la trattativa ora è aperta su come restituire i soldi senza troppi disagi per i dipendenti comunali: un’ipotesi d’accordo c’è e prevede ritenute mensili medie di 7 euro lordi sullo stipendio fino al recupero della somma totale del premio di produttività versato a febbraio e marzo scorsi.

Francesco Furlan

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