Premi di risultato pagati ai dirigenti e quadri di Avm Actv. Ecco chi sono

Anticipo del 30 per cento a fine 2020 a decine di quadri. È previsto dagli accordi ma i lavoratori protestano: «A noi i tagli, con questi risultati andavano bloccati» 
Mestre - Istituto Gritti primo giorno di scuola
Mestre - Istituto Gritti primo giorno di scuola

MESTRE. Avm taglia gli integrativi ai dipendenti. Ma ai dirigenti del gruppo alla fine del 2020 è stato corrisposto il premio di risultato, pur se in forma ridotta. Notizia che circola tra i lavoratori del trasporto. E ieri ha fatto aumentare la rabbia di chi si vede penalizzato in questa fase già difficile di pandemia. Le “indennità di presenza e funzione” annullate con la disdetta di tutti gli accordi sono secondo l’azienda diretta da Giovanni Seno almeno venticinque.Tra queste i turni di Natale e le domeniche, l’indennità turisti e di cambio turno, l’indennità di Carnevale, la nebbia e il premio di produttività.

Poche centinaia di euro che fanno la differenza per i circa 3 mila dipendenti dell’azienda di trasporto e delle società dell’holding Avm, Actv e Vela. Dove i dirigenti invece, accusano i lavoratori, hanno potuto beneficiare nonostante la crisi del “premio di risultato 2019”. C’è scritto nell’accordo firmato tra l’azienda e i sindacati nell’aprile 2020: «Il premio sarà comunque corrisposto». Cifre consistenti, che riguardano il 30 per cento dello stipendio, la cosiddetta “parte variabile”.

La scure Avm-Actv: integrativo disdetto. Taglio di 16,5 milioni e stipendi più magri per i dipendenti
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 04.05.2020.- Pendolari in Vaporetto con segna posti.

I dirigenti di Avm sono 11, a cui vanno aggiunti i cinque di Actv e i due di Vela. Ma il premio riguarda anche i cosiddetti “quadri intermedi”, circa 60 persone che hanno incarichi direttivi. E’ stato corrisposto a fine anno un anticipo del 30%, circa un terzo di quanto atteso.

Per fare un esempio, un dirigente di Avm che guadagna in media intorno ai 100 mila euro ha avuto 10 mila euro in più. Più alto è lo stipendio, più alta la percentuale.

«Se i risultati sono questi, quel premio doveva essere bloccato», denuncia un dipendente, «a noi tagliano le indennità. Che sono frutto di anni di contrattazione e sono state “concesse” in cambio di prestazioni supplementari. E poi c’è da chiedersi: perché quando garantiamo il lavoro a Carnevale e gli introiti milionari al Comune nessuno ci ha dato la percentuale?».

Avm e Actv non sono aziende turistiche, è il ragionamento, ma garantiscono il trasporto pubblico locale e dunque servizi di collegamento della città anche con le isole che vanno garantiti. Situazione più delicata che altrove in laguna, dove i collegamenti ovviamente costano di più. Ma non possono dipendere dal turismo.

I premi di risultato dunque riguardano i vertici dell’azienda e una sessantina di quadri intermedi. Sopra tutti c’è l’amministratore delegato Giovani Seno. Che guadagna 150 mila euro l’anno più 50 mila della parte variabile. Ridotto rispetto a qualche anno fa, resta comunque il record di manager comunali più pagati.

I dirigenti di Avm sono 11. Mauro Valenti, direttore della finanza e controllo (134 mila euro, più il 30 per cento di parte variabile come gli altri), il direttore del Personale Carlo Alberto Papaccio (125 mila euro di stipendio annuo), Camilla Temperini, dirigente dell’Ufficio legale (120 mila), Roberto Cerruti (settore appalti, 116), Massimo Diana (Progetti speciali, 105), Roberta Barbacane (finanza, 85 mila), Emanuele Filippi (85), Guido Franchin (84), Claudia Lazzarini (85), Mauro Milani (80), Andrea Ruggero (88). Cinque i dirigenti in quota Actv: Elio Zaggia (direttore automobilistico, 132 mila euro), Nicola Cattozzo (direttore centrale 130 mila), Franco Comacchio (mobilità privata) 112 mila, Gianluca Cuzzolin (Navigazione, 105 mila), Matteo Quitadamo (95). —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia