Portogruaro, farmacia chiusa per Covid

La dura presa di posizione di Federfarma e dell’Ordine dei farmacisti: «Dimenticati dal piano vaccinale della Regione»

PORTOGRUARO. Farmacia chiusa per Covid a Portogruaro. Il provvedimento è stato preso ieri, a seguito del problema sorto alla farmacia Fratto di viale Isonzo, nella quale tutti e quattro gli addetti sono risultati positivi.ù

Uno di loro era venuto a contatto con una persona positiva, e al tampone è emerso il contagio. Quindi gli altri tre colleghi hanno subito fatto il tampone molecolare, con identico esito. A questo punto la farmacia rimarrà chiusa per dieci giorni, e dovranno essere avviate tutte le procedure del caso da parte dell’azienda sanitaria.

Questa situazione ha innescato la polemica da parte di Federfarma Veneto, il cui presidente è tornato a chiedere a gran voce la vaccinazione per il personale addetto nelle farmacie. Il caso di Portogruaro è infatti emblematico, dal momento che in Veneto la somministrazione del vaccino a questa categoria del comparto sanitario non è ancora iniziata.

Per fortuna le condizioni del personale, al momento, non destano preoccupazioni. «Noi farmacisti siamo a tutti gli effetti parte integrante del sistema sanitario regionale», argomenta il mestrino Andrea Bellon, numero uno di Federfarma Veneto, «eppure, ad oggi, non sappiamo quando saremo vaccinati. Chi lo spiega alle migliaia di cittadini che rischiano, temporaneamente, di restare senza farmacia? Il tutto nasce da una interpretazione equivoca.

Il piano regionale parlava di vaccinare anche la nostra categoria fin dalla fase 1, ma le aziende sanitarie hanno interpretato in modo restrittivo la cosa, pensando di vaccinare solo i farmacisti ospedalieri. A testimonianza della confusione, la Usl 1 Dolomiti ha applicato la questione in modo estensivo, andando a vaccinare tutti gli addetti del suo territorio.

Agendo, secondo noi, in modo corretto. La Usl 3 ha convocato solo una parte di addetti, mentre le altre aziende venete non ci hanno proprio considerati».

Calcolando le 1. 500 farmacie sul territorio veneto, e una media di 200 accessi in ciascuna ogni giorno, sono mediamente 300 mila le persone che vi si rivolgono quotidianamente nella nostra regione. «Il caso di Portogruaro insegna, è una interruzione di servizio di pubblica utilità causata dalla mancata vaccinazione. Chiediamo alla Regione di affrontare finalmente questo problema». Emma Piumelli, che è presidente dell’Ordine dei farmacisti provinciale, aggiunge: «Ciò che è successo a Portogruaro, è un evento che temevamo potesse verificarsi fin dall’inizio della pandemia. E questo nonostante tutte le precauzioni.

Da un anno siamo sempre in prima linea, e ci stupisce che la Regione ci abbia dimenticati in questa fase vaccinale». —



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