Porto fermo e code sul ponte della Libertà ma treni e Actv hanno subito pochi disagi

Alta adesione tra i portuali e bassa nel trasporto pubblico alla protesta dei sindacati contro «l’immobilismo del governo»
Interporess/Mazzega Venezia, 16.06.2017.- Scopero mezzi ACTV a Piazzale Roma
Interporess/Mazzega Venezia, 16.06.2017.- Scopero mezzi ACTV a Piazzale Roma



Lo sciopero nazionale dei trasporti e della logistica «contro l’immobilismo del Governo e la mancanza di un piano di rilancio nei settori strategici» ha causato code e ritardi – con qualche disservizio dovuto al caldo, ma non ha paralizzato la circolazione come si temeva, né quella acquea né quella su ferro e gomma. Molte persone dirette a Venezia hanno preferito usare la loro auto, finendo per intasare i parcheggi e creare code fin sul ponte della Libertà.

Già prima di mezzogiorno, infatti, piazzale Roma era presidiata da un gran numero di vigili che hanno bloccato il traffico deviandolo al Tronchetto dove si è creata una lunghissima coda che ha sconfinato anche sull’ultimo tratto de ponte della Libertà.

Il porto di Venezia e Chioggia, invece, ha visto una piena adesione di lavoratori, che hanno incrociato le braccia. Insomma, uno sciopero a “doppia faccia” che ha visto un’alta adesione dei lavoratori portuali, mentre nel trasporto pubblico locale e in quello ferroviario l’adesione dei lavoratori è stata al di sotto delle aspettative.

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, che hanno indetto lo sciopero, si dicono soddisfatti e, a conti fatti, snocciolano numeri che sfiorano il 40 % delle adesioni tra il personale del trasporto pubblico urbano. «Tenendo conto di tutto – commenta il segretario generale della Filt-Cgil veneziana, Valter Novembrini – possiamo dire di essere soddisfatti per l’adesione a questo sciopero che comprendeva tutti i settori e sommando i disagi alla navigazione, ai tram, ai treni, agli autobus, e ancora gli approdi pieni dei vaporetti e i termina del porto fermi». Il servizio di navigazione ha subito alcuni disagi, c’è stato qualche ritardo e sporadici salti di corse, ma tutto sommato i vaporetti sono transitati abbastanza regolarmente. Alcuni approdi dei vaporetti erano carichi di residenti e turisti, una situazione, però, non allarmante. Stesso discorso vale per i mezzi di Actv. Le corse del tram saltate sono state pochissime, ritardi e cancellazioni rari anche per quel che riguarda gli autobus, frutto anche dello spezzettamento dello sciopero: al mattino il trasporto pubblico locale (dalle 10 alle 13), al pomeriggio-sera l’extraurbano. I pendolari si sono dovuti armare di pazienza e attendere.

Secondo le stime della direzione di Actv al mattino nel settore del servizio automobilistico hanno scioperato il 22,7 % dei dipendenti, per quel che riguarda il tram un solo conducente ha aderito. Nel comparto navigazione l’adesione del personale dei vaporett ie delle biglietterie è scesa al 18 %.

Disagi e ritardi minimi anche sui treni della rete regionale e nazionale, dove le cancellazioni dei treni in partenza sono state davvero poche, si contano sulle dita della mano in tutto il Veneto.

Presidi e volantinaggi dei lavoratori sono stati organizzati davanti alla stazione a Mestre, sulle vie d’accesso ai terminal portuali e in stazione a Venezia che è stato il più affollato con i segretari veneti dei sindacati di categoria di Cgil-Cisl-Uil che hanno lanciato un chiaro messaggio politico. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti hanno chiesto a una sola voce regole chiare e certe, tutela e garanzia del diritto di sciopero, sviluppo delle infrastrutture e trasporti di qualità. «I disagi hanno riguardato un po’ tutti i settori» conferma Marino De Terlizzi, della Fit-Cisl, «ci allineiamo alle richieste dei sindacati a livello nazionale nella richiesta di investimenti, regole, legalità, un forte rilancio nei settori strategici, per non parlare dei contratti nazionali fermi, della precarietà in tutti i settori di trasporto, della situazione nei porti, la mancanza di qualità generale e il peggioramento dei servizi che pagano i cittadini- utenti». —



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