Porta Urbis, sì della giunta al restauro

Concordia. I lavori dovranno essere eseguiti entro il 31 marzo, pena la perdita dei fondi regionali
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CONCORDIA - PORTAURBIS
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CONCORDIA - PORTAURBIS

CONCORDIA. Restauro della Porta Urbis, ecco il via libera dalla giunta comunale di Concordia Sagittaria. Non c’è più tempo: i lavori devono essere eseguiti entro il 31 marzo: i tempi legati al finanziamento regionale, 84 mila euro, sono molto stretti. La giunta comunale ha ritenuto quindi opportuno procedere da subito alla realizzazione dei lavori che completeranno lo spazio architettonico attorno all’area archeologica ai quali saranno successivamente collegati i lavori d’installazione dell’apparato di illuminazione, e a quello espositivo e didascalico del progetto. La giunta, visti anche i pareri favorevoli della Soprintendenza, del settore tecnico e del settore economico finanziario del Comune, ha così deciso in tempi rapidi di approvare il progetto di allestimento così come rappresentato dai professionisti proponenti Serena Maffioletti e Marcello Alderuccio.

Il progetto di valorizzazione esaminato riguarda gli aspetti di carattere architettonico, relativi alla definizione formale della parete di fondi e del controsoffitto. La Porta Urbis e il tratto corrispondente del decumano minore dell’area nord orientale della città romana, avvennero nel 1998. Già allora ci fu la necessità di realizzare un intervento di restauro e valorizzazione del sito archeologico, includendo il bene culturale nella trama delle aree archeologiche dell’antica Città di Iulia Concordia e nei percorsi archeologici che la collegano. Il Comune di Concordia per il restauro e la valorizzazione della Porta Urbis, che si trova in via Faustiniana, ha acquisito un contributo di 84 mila euro dalla Regione, su una spesa complessiva per il restauro di 120mila euro.

La giunta regionale aveva deliberato il finanziamento il 4 aprile del 2014, proprio per gli interventi di conservazione, fruizione dei beni culturali e messa in promozione di attività ed eventi culturali finanziati all’epoca. Ora il tempo stringe e il nemico più agguerrito sembra la burocrazia. Infatti il Comune di Concordia riuscì ad acquisire la Porta Urbis solo 18 anni dopo, il 18 febbraio 2016, con atto del notaio Antonio Michielan. I compiti di attuazione del progetto di restauro e valorizzazione della porta sono stati affidati al responsabile del settore tecnico comunale, Riccardo Piccolo. La porta, secondo un’indagine svolta all’epoca da Veronica Groppo della facoltà di Archeologia di Padova, è risalente a un periodo compreso tra I e IV secolo dopo Cristo, ed è realizzata in laterizi, a pianta quadrata con due fornici allineati, si apriva sulle mura individuate per brevi tratti da entrambi i lati.

All’interno della cinta, è stata indagata parte della via basolata, un decumano. (r.p.)

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