Ponte di Rialto schermo di storia A Dorsoduro le “Illuminarie”

Roberta De Rossi / venezia
Luci, tante luci in città ad accendere il Natale di quest’anno buio. Luminarie ed installazioni artistiche che - dal 5 dicembre - illumineranno il Molo con l’albero di monitor e flussi dorati dell’artista Fabrizio Plessi e, il Ponte di Rialto, trasfigurato dalle immagini dei grandi capolavori dell’arte,per i 1600 anni di Venezia.
E accanto al grande investimento del Comune in termini di fondi (800 mila euro per l’intero territorio, 500 mila coperti da sponsor) e mezzi (con l’operato di Vela che tutto mette in scena), c’è un altro progetto d’arte e luce, che prende corpo e anima direttamente dagli abitanti e dalle attività di Dorsoduro, riunite nell’associazione Do.Ve, che hanno progettato di illuminare con “lampadari” e un itinerario architettonico, campi e canali del sestiere, da Santa Margherita a San Barnaba, dai Carmini a San Sebastiano, ma che ora chiedono al Comune certezza per poter “attaccare la spina” e ai residenti aiuto, con una raccolta fondi.
ponte di rialto mega-schermo d’arte
Da sabato e fino al 31 gennaio, l’arcata in pietra d’Istria sul Canal Grande progettata da Antonio da Ponte diventerà schermo per narrare la storia di Venezia, attraverso opere e progetti di artisti ed architetti: da Carpaccio a Jacopo de’ Barbari, al Canaleletto. La videoproiezione, promossa dal Comune e Vela Spa con la partnership del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, segue la narrazione a cura di Etra Comunicazione di Alessandro Toso Fei e verrà ripetuta più volte, dall’imbrunire alla tarda serata. «Tradizione e innovazione sono le parole chiave di Venezia, tanto più per questo Natale», commenta il sindaco Brugnaro, «il gioco di proiezioni e dissolvenze che illumineranno il Ponte di Rialto vanno in questa direzione. La città, nonostante i mesi bui che sta affrontando, vuole ripartire e l'avvio delle celebrazioni per i suoi 1600 anni, dimostra la sua forza resiliente».
“Natale di luce” del Comune, promette di illuminare le assi viarie di acqua e di terra, da piazzale Roma alla Strada Nuova, da Calle Larga XXII Marzo a via Garibaldi, San Luca, Mercerie,le isole, piazza Ferretto, le aree centrali di Mestre, piazze della terraferma.
le luci dei veneziani: “Illuminarie”
«Abbiamo chiamato il progetto Illuminarie», spiega l’architetto Giovanni Leone, che l’ha firmato per conto dell’associazione Do.Ve, che da anni installa le luci delle feste a Dorsoduro, fino a Carnevale, «perché si riferisce sì all’installazione di luminarie, ma con lo scopo di illuminare lo spazio urbano, portando luce nella nostra quotidianità: non solo addobbi luminosi, ma spazio illuminato, anche indirizzando la luce sui volumi , grazie a riverberi e riflessi». Un progetto diffuso complesso, dal costo importante (30 mila euro, che il Comune sosterrà con un contributo di circa 3 mila euro e l’aiuto di Vela) avviato con l’obiettivo di accendersi nel prossimo fine settimana, ma che ora chiede aiuto. «La soprintendenza ha autorizzato i fili di luce e i lampadari all’ingresso dei campi e sul rio, ma bloccato una parte fondante, che punta a evidenziare con i fari pozzi, singole statue, elementi architettonici e artistici dei luoghi: ci hanno detto che solo il Comune può intervenire sulle facciate. Gli assessori Mar e Costalonga si sono dichiarati pronti a sostenere il progetto, ma non siamo ancora riusciti ad avere un tavolo tecnico che ci permetta da una parte di accendere le luci autorizzate attaccandoci alla rete pubblica e dall’altra presenti alla soprintendenza la parte architettonica dell’intervento. Ai cittadini chiediamo di contribuire, associandosi a Do.Ve: almeno 10 euro per gli abitanti e 50 per le attività. Indicando la causale “donazione” sarà detraibile». —
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