Ponte dell’Accademia, lavori a settembre

Luxottica finanzia l’intervento con 1,7 milioni. Ma molti altri progetti faticano a trovare risorse, e l’Art Bonus non decolla
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre/ Forte Marghera, le "casermette"
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre/ Forte Marghera, le "casermette"
Ponte dell’Accademia, ora c’è una data: «I lavori per il restauro inizieranno dopo la Regata storica e dureranno circa sei mesi».


A fissare il termine è l’assessora ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, dando così fine ad un’urgenza che dura da anni - viste le cattive condizioni in cui versa il ponte - e che si è sbloccata grazie ai 1,7 milioni donati da Luxottica, che ora potranno essere spesi anche per altri interventi: la gara per l’Accademia è stata, infatti, assegnata all’Associazione Pasqualucci-Salmistrari, con un maxi-ribasso d’asta di oltre il 40%, per una spesa di 813 mila euro e l’impegno a ultimare i lavori in 210 giorni.


Fondamentale per attivare la sponsorizzazione - come già nel caso dei 5 milioni di euro donati da Renzo Rosso per il restauro del Ponte di Rialto - è stato l’Art Bonus, che garantisce a chi fa “donazioni liberali” di detrarre il 65% delle somme investite per il recupero del patrimonio culturale pubblico. Ma funziona davvero? I privati lo utilizzano? A scorrere il sito del governo artbonus.gov.it sono molti i progetti importanti che stanno a “zero”.


Le ombre.
Nessun privato è, ad esempio, interessato al restauro delle Casermette francesi a Forte Marghera, per il quale il Comune di Venezia cerca 8,3 milioni; così come a “zero” stanno altri progetti (grandi e piccoli) per i quali l’amministrazione cerca sponsor: come gli 800 mila euro per il restauro di guglie e pennacoli del palazzo Ducale. Ma se Forte Marghera e Ducale potranno in parte godere dei fondi stanziati dal governo con il Piano per lo sviluppo di Venezia, garantiti dalla firma del patto Renzi-Brugnaro - del quale dovrebbe arrivare la prima tranche da 110 milioni di euro - il Comune ha comunque bisogno dei fondi privati. Molto bisogno. Nei giorni scorsi ha presentato una lista ambiziosa, per ricercare sponsorizzazioni per 42 milioni di euro per 92 progetti. Ma sono molti gli enti che contavano sull’Art Bonus e sono a zero: così per i 100 mila euro che il conservatorio Benedetto Marcello cerca i restauri sempre più urgenti di palazzo pisani; i 175 mila euro che i Musei civici cercano per il recupero della Sala Moresca del Palazzo reale; e i 500 mila euro che l’Archivio di Stato necessita per mettere in sicurezza i dispacci al senato degli ambasciatori veneti tra VI e XVII secolo. Niente donazione neppure per i 600 mila euro che servono per il restauro del soffitto affrescato del vestibolo dell’antica libreria di San Marco.


Le Gallerie dell’Accademia.
Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia, invita alla calma. E spiega anche un “trucco”: affidarsi a un buon mediatore. «Il mio giudizio sull’Art Bonus è molto buono: bisogna avere pazienza, mentre non italiani tendiamo a fasciarci la testa troppo presto», dice la direttrice, «nel nostro caso la cosa positiva è che abbiamo scelto di partire da progetti piccoli - come 12 mila euro per il restauro di Pitagora Filosofo del Longhi o i 5 mila per l’Istituzione del Rosasio di Tiepolo - e abbiamo avuto la Borsa Italiana come un buon partner: dopo aver aiutato Brera sta aiutando noi nella ricerca di aziende interessate a finanziare i nostri restauri. Serve pazienza». Ottimismo, anche se sono ancora a zero i contributi per gli 890 mila euro per il riallestimento delle nuove sale al piano terra: «Per questo contiamo sui nostri tradizionali e importanti partner che ci hanno già finanziato, come Venetian Heritage: so che il Gran Ballo americano degli amici del Louvre organizzato dal comitato il 23 giugno è andato bene».


Progetti sì e progetti no.
Grandi istituzioni e progetti d’impatto hanno più appeal. Così la Fondazione Giorgio Cini ha raccolto 3,23 mila euro di donazioni liberali (su 12 milioni) per il restauro del complesso monumentale di San Giorgio; la Fenice ha raccolto donazioni per 2 milioni. Il recupero dei Giardini di San Marco, realizzato dalla concessionaria Venice Gardens Founation e che costerà 4,3 milioni di euro, ha già visto lo stanziamento di 2,5 milioni delle Assicurazioni generali. I Musei civici di Venezia hanno ottenuto 100 mila euro per il restauro della Scala del Meduna a Ca’ Pesaro, altrettanti per il ciclo pittorico di Giulio Aristide Sartorio oggi ai depositi del Vega. La Marciana è a metà con la ricerca dei 4 mila euro per il restauro del suo Mappamondo a forma di cuore. Sinora al palo senza donazioni la Galleria Franchetti: servono 249 mila euro per le nuove luci della Ca’ d’Oro.


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