«Polizia provinciale, patrimonio da salvare»

MARGHERA. Nella chiesa Madonna della Salute si è svolta la festa di San Sebastiano, patrono della Polizia organizzata dalla Polizia provinciale con la partecipazione di una folta rappresentanza Veneta e la presenza del presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, Alessio Bui, comandante della Polizia provinciale di Venezia, Luciano Marini, comandante della Polizia locale di Venezia, l’assessore regionale Massimo Giorgetti e il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia. La messa è stata celebrata dal Patriarca Francesco Moraglia che ha ringraziato le forze dell’ordine per il gran lavoro svolto in questi giorni per contrastare l’emergenza meteo in tutto il Veneto.
Finita la cerimonia le autorità sono volute intervenire sulla questione legata al futuro della Polizia provinciale di fronte alla sparizione delle province. «Dobbiamo riconoscere a tutte le forze dell'ordine l'aver saputo superare le incertezze per costruire un patrimonio di garanzia e sicurezza nei territori», ha sottolineato la Zaccariotto. «Ha saputo rispondere ai bisogni dei cittadini dando priorità al territorio. Non so ancora quale sarà il futuro della Provincia e vorrei che la politica oggi riuscisse a dare risposte certe sul futuro della polizia provinciale e del personale in generale, ma sicuramente costituiscono un patrimonio di competenze da salvaguardare». L’assessore regionale Giorgetti ha detto che «mancano scelte nette per cui è difficile assumere provvedimenti e iniziative conseguenti facendo emergere il problema della collocazione del personale di polizia».
Tra i premiati, l’istruttore Mauro Granzotto e l’agente scelto Franco Antonini per aver scoperto una truffa su alcuni bancomat manomessi a Jesolo, l’istruttore Attilio Bardella e l’agente scelto Tommaso Moro per aver sventato un furto di gasolio in un cantiere a San Donà, Federico De Pieri e Katiuscia Battiston per aver scoperto e segnalato una piantagione di marijuana nelle campagne di Bibione e Mario Cappelletto e Mario Sartor per aver arrestato in flagranza alcuni bracconieri e aver scoperto una serra privata adibita alla coltivazione di marijuana a Musile.
Gian Nicola Pittalis
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