Pm 10 nell’aria oltre i limiti scatta il primo livello di allerta

Dopo giorni di concentrazioni record di polveri sottili rilevate dall’Arpav  entrano in vigore le limitazioni della circolazione stradale e al riscaldamento 

Anno nuovo e come sempre aria avvelenata dalle micidiali polveri sottili a causa del traffico stradale e acqueo, degli impianti di riscaldamento e dalle emissioni industriali ed agricole. Come se non bastasse il 2021 è cominciato ancora peggio, con un numero record di superamenti consecutivi del previsto limite giornaliero delle concentrazioni di polveri (Pm10).

Così, da oggi scattano anche a Venezia e in gran parte del Veneto – come prevede l’Accordo anti-smog delle Regioni di Bacino Padano del 2017 – le limitazioni al traffico e all’uso del riscaldamento domestico previste dallo stato di allerta 1 (arancione). Le misure entrano in vigore dopo che l’Arpav ha diffuso, ieri mattina, il suo primo bollettino settimanale in cui la centralina di monitoraggio dell’aria dell’Arpav al parco Bissuola – presa come riferimento urbano – ha registrato domenica scorsa per la quarta volta consecutiva l osforamento del limite giornaliero. Dall’inizio del 2021 i superamenti del limite di sicurezza giornaliero (50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria) sono arrivati a 22, più della metà dei 35 permessi in un intero anno dalle normative dell’Unione Europea. Di questo passo, il 2021 rischia di chiudersi con un bilancio ancora peggiore del 2020 che ha registrato 88 superamenti del limite giornaliero, conquistando così il secondo posto nella classifica delle città più inquinate d’Italia, messa a punto da Legambiente. Per questo la Commissione Europea ha aperto da tempo una “procedura di infrazione” a carico dell’Italia e altri stati membri per il continuo sforamento dei limiti previsti a tutela della salute pubblica.

A neanche due mesi dall’inizio dell’anno Venezia continua ad essere, come dice Legambiente, malata di “Mal d’aria”. Basti pensare che la centralina di monitoraggio della qualità dell’aria che si trova a Mestre, vicino alla Tangenziale (via Tagliamento) è andata oltre e ha totalizzato 27 superamenti del limite giornaliero; a Marghera sono 25 in via Beccaria e 24 in via Malcontenta; e a Venezia 20 a Sacca Fisola, 16 in Rio Novo e 17 a Punta Fusina.

Nei prossimi giorni la situazione non sembra destinata a cambiare. Stando alle previsioni meteo della stessa Arpav, infatti, «si consolideranno le condizioni di alta pressione, senza precipitazioni e intensificazioni dei venti che favoriscono la dispersione degli inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera». Secondo il consigliere comunale dei Verdi, Gianfranco Bettin «l’inerzia che da anni distingue l’amministrazione comunale di Venezia e quella regionale, per la mancanza di azioni forti e su scala adeguata (quantomeno regionale, dunque) stanno aggravando la situazione, con pesanti conseguenze per la salute e per l’ambiente». «Si tratta di un atteggiamento irresponsabile e nocivo che va superato al più presto» aggiunge Bettin «serve al più presto una politica nuova, serve una strategia all’altezza della complessità e gravità del quadro attuale, serve favorire con ogni sforzo, anche in sede locale, la transizione ecologica, poco più che uno slogan per troppe forze politiche ed economiche, una irrinunciabile e urgente necessità per l’ambiente e per un’economia davvero capace di futuro e di incidere vitalmente sul presente». —



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