Bibione Pineda nel degrado, è polemica: «Il Comune non ci risponde»
I residenti si dicono indignati per i rifiuti abbandonati, che attirano topi e gabbiani. L’associazione: «Vogliamo collaborare con le istituzioni ma siamo inascoltati»

«Il Comune di San Michele non risponde alle nostre richieste di chiarimenti. L’asfalto in alcune strade è rovinato, il degrado è ovunque. Siamo indignati». I turisti che hanno la casa di proprietà e frequentano Bibione Pineda sono molto arrabbiati. L’estate scorsa, durante il pacifico sit in nel piazzale del municipio, avevano espresso malumore ma erano stati tranquillizzati dal sindaco Flavio Maurutto, sulle opere da realizzare.
Ora, invece, sono tornati alla carica, accusando la maggioranza di non avere fatto niente. L’associazione Tutela e valorizzazione di Bibione Pineda torna a pungere sotto Natale. «A parte il fatto che qui le luci sono ridotte al minimo e non sono sfavillanti come in centro», precisano dall’associazione, «facciamo presente che le promesse sono finora state disattese. Il punto critico resta la raccolta dei rifiuti porta a porta. Ciò porta a sporco continuo lungo le strade, gabbiani che rompono i sacchetti con cibo deposti a terra, soprattutto la notte, con il conseguente arrivo di topi e bisce. È da molto che chiediamo al Comune e Veritas che venga eliminato questo tipo di raccolta, inadeguata ad una zona turistica dove ogni settimana cambiano i turisti di villette e appartamenti. Sono necessarie isole ecologiche aperte a tutti, con bidoni grandi, i gabbiani hanno imparato a rovesciare quelli piccoli e ad aprirli, nella speranza di non vedere più le strade piene di rifiuti a danno dell’immagine turistica e igienica. Dover chiamare chi di dovere per derattizzare una zona ad agosto, non è un bel biglietto da visita». Ma la raccolta rifiuti è solo la punta dell’iceberg dei problemi.
«Siamo in inverno», ricordano gli aderenti all’associazione, «è ora che il Comune di San Michele inizi già a lavorare per interventi antilarvali contro le zanzare. Altro punto dolente: alcune strade sono impercorribili in auto e limitare l’accesso ad alcune residenze private soprattutto ad invalidi per dune e dossi, non è libertà. Il Comune deve mettere mano velocemente alle maggiori criticità del manto stradale. I marciapiedi sono fatiscenti. Alcune vie non hanno neppure l’illuminazione e quindi risultano pericolose. Da tempo abbiamo richiesto all’amministrazione alcune risposte: non sono mai arrivate. Se consideriamo la somma che il Comune incassa da decenni, attraverso l’Imu, da proprietari di immobili e turisti, viene da pensare che almeno in parte questi soldi dovrebbero essere reinvestiti a Pineda».
Infine, l’attenzione all’ambiente. L’associazione, che conta circa 200 soci, fra proprietari di seconde case e frequentatori assidui, non perde di vista nulla. «Tuttavia», concludono, «la nostra intenzione è quella di collaborare con le istituzioni, ma a volte abbiamo la netta sensazione di essere inascoltati». —
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