Pieni voti per sette al liceo Bruno e il franchetti si ferma a quota due

Qualcuno si gode le ferie, qualche altro si prepara già per l’ammissione all’università. Rimane il fatto che per i ragazzi, superare l’esame di maturità e confrontarsi con insegnanti che non si sono mai visti e magari non sanno nulla del tuo percorso studi, è sempre uno stress non da poco. Tanto che c’è chi se lo sogna di notte per anni ed anni, pure da adulto, nonostante sia solo la prima (o quasi) delle prove della vita.
Al liceo scientifico Giordano Bruno di via Baglioni, i centini sono sette: Silvia De Lorenzi, Marta Nazzari e Lucia Trevisan, tutti e tre di di 5F (Scb). C’è poi Luca Giacomelli (5 Isc), mentre in 5D (Sc P.N.I.) hanno preso il massimo dei voti Beatrice Gusella, Stefano Silvestrini e Alexander Zass.
Due invece, i centini al liceo classico Franchetti di Corso del Popolo. Sono Anna Fortunato, di (3C) e Francesca Forestan, sempre di terza ovviamente, sezione D. Neanche un maschio, dunque, solo donne per lo storico istituto di Mestre.
Nessun centino al liceo scientifico Ugo Morin, stessa cosa avvenuta all’Istituto Itis Pacinotti, anche qui nessuno ha preso il massimo, questa volta. Forse le commissioni sono state severe, forse non c’erano studenti che lo meritassero.
Nessun cento neanche al Parini di via Torre Belfredo, dove ci sono, tra l’altro, tre studenti che non hanno passato l’esame e con tutta probabilità, dovranno rifarlo l’anno prossimo. E’ forse il risultato più pesante della maturità nelle diverse scuole superiori della città.
Nonostante qualche cento, nel complesso, sia stato dato, la lode o l’encomio – come lo si voglia chiamare – è una rarità assoluta, che alla maturità è davvero difficile raggiungere.
Una situazione, comunque, a “macchia di leopardo” nelle diverse scuole superiori cittadine, come sempre avviene. Ma quest’anno i cento sono stati, complessivamente, abbastanza pochi, segno che l’esame di maturità si sta facendo di anno in anno più severo, almeno negli ultimi tempi.
Per tutti gli studenti, comunque, la stagione dello studio è terminata e qualcuno guarda già all’università. Chi invece ha scelto di fermarsi qui e di cercare un inserimento nel mondo del lavoro, deve affrontare – generalmente – una situazione difficile, dettata dalla crisi economica e occupazionale. Ma per ora è tempo di vacanze. (m.a.)
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