Piano urbanistico A Chirignago spunta un ponte romano

Piazza San Giorgio al bivio con via Risorgimento a Chirignago Sono previste nuove edificazioni
Piazza San Giorgio al bivio con via Risorgimento a Chirignago Sono previste nuove edificazioni
 
CHIRIGNAGO.
Chiede tempo la Municipalità di Chirignago-Zelarino sul Pcp legato al «piano di recupero del centro storico di Chirignago», come recitano i documenti ufficiali. Ovvero, l'intervento previsto in un'area che si trova tra via Risorgimento e il parco Rodari, sulla destra della Miranese in direzione Spinea. Il piano prevede di dividere l'area in tre lotti l'area, dando così il via ai lavori.
 La suddivisione non viene considerata negativa, la Municipalità però vuole discutere la questione contestualmente al nuovo Pat, per avere una visione d'insieme dei cambiamenti che interesseranno il territorio. Gli interrogativi sono legati a questioni viabilistiche: se una delle prime mosse del piano di recupero è la realizzazione da parte di privati di alloggi per 60 abitanti teorico, l'interrogativo è capire se in futuro sarà possibile, ad esempio, realizzare il quarto braccio della rotonda di via Trieste, soluzione di cui si parla da tempo che tra l'altro permetterebbe di evitare che il traffico transiti per piazza San Giorgio. Per questo è stata inviata una lettera alla direzione sviluppo del territorio ed edilizia in cui si chiede una proroga per l'espressione del parere sul Pcp. «L'Esecutivo municipale», si legge nel documento, «chiede di posticipare ulteriormente i termini per l'espressione del parere in quanto intende affrontare le questioni contestualmente alla valutazione del Pat».  All'interno di questa partita se ne inserisce un'altra, quella legata alla presenza di un ponte romano sotto l'asfalto della Miranese, una traccia del passato che era venuta alla luce a fine anni '80 in occasione di alcuni lavori sulla Miranese e della quale si ha notizia in alcuni siti Internet. La preoccupazione espressa da Giuseppe Saccoman, presidente dell'associazione «Fiera Franca», è che una nuova riorganizzazione del terreno compreso tra via Risorgimento e il parco Rodari possa in futuro impedire la realizzazione di percorsi alternativi alla Miranese. «Da tempo stiamo cercando di capire se si può riportare alla luce questo ponte», spiega Saccoman, «se però non avremmo alternative viarie tutto questo diventerà impossibile».

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