Piace il libro di Mario Favaro

SCORZÈ. Ha voluto fa conoscere Scorzè attraverso racconti e memorie. Di professione è un artigiano del legno, propone immagini sacre e non solo. E ha sempre avuto la passione per il passato. Così Mario Favaro ha messo nero su bianco un libro, in distribuzione limitata e da dare ad amici e conoscenti, dal titolo “Caranto. Storie di un paese e del suo fiume”. In sala Gatto, e 300 persone hanno assistito alla “prima” del suo volume, dove, ad ascoltarlo, c’erano più generazioni. Favaro racconta le vicende di Narratore, lo chiama così, partito da Scorzè nel 1956, anno di nascita dell’autore. Il protagonista parte per l’oltreoceano e fa ritorno a casa il 4 aprile 2017. E trova, inevitabilmente, una Scorzè diversa, cambiata. Trova la San Benedetto, ad esempio, che muoveva i suoi primi passi a metà degli anni Cinquanta.
E poi quella campagna non c’è più, il centro è trasformato. Così scatta il racconto, attraverso i personaggi del posto. «La storia è conosciuta da chi la vive non da chi la scrive», sostiene Favaro «e per buttare giù questo lavoro ho usato due diari». (a.rag.)
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