Pestò un avvocato «Tre anni e mezzo»

Un banale, casuale urto per strada, tra la folla della fondamenta dei Tre Ponti - a piazzale Roma - si era improvvisamente trasformato in un’esplosione di violenza, della quale era rimasto vittima (con una prognosi di oltre 60 giorni) l’avvocato Luigi Quintarelli, noto legale veneziano.
Ieri, il pubblico ministero Riccardo Incardona ha chiesto al Tribunale di condannare a tre anni e mezzo di reclusione, per lesioni volontarie, il 47enne croato Robert Pjevalica, residente a Venezia: il processo è stato rinviato al 13 giugno, per le repliche e la sentenza.
L’esplosione di violenza risale al dicembre 2013. Il professionista veneziano e l'imputato percorrevano in direzioni opposte la fondamenta ai piedi dei Tre Ponti e si erano urtati, spalla contro spalla, nella folla di studenti e pendolari. Uno scambio di battute seccato, come accade tante volte nella ressa di passanti a Venezia: «Stai più attento», «Che vuoi da me?». Invece, la situazione era degenerata.
Una parola tira l’altra, le voci si alzano e anche le mani: qualche minuto dopo il legale si ritroverà a terra con fratture e contusioni, che i medici hanno giudicato guaribili in due mesi.
Nel corso dell’indagine, l’imputato si è difeso sostenendo di aver reagito a una provocazione verbale e al fatto che l’avvocato gli avesse spruzzato contro uno spray al peperoncino, provocandogli bruciore agli occhi e cinque giorni di prognosi: ma già la giudice per le indagini preliminari Barbara Lancieri, nel rinviare a giudizio il solo Pjevalica per lesioni, aveva prosciolto l’avvocato Quintarelli da qualsiasi responsabilità, per la lievità del fatto. Ieri, la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Incardona: la parola alla giudice Daniela Defazio, per la sentenza. (r.d.r.)
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