Pesca a strascico, l’Ue impone lo stop dal 2030. Trema la marineria di Chioggia
Il consigliere regionale Dolfin (Lega): “L’Europa non può essere distaccata dalla realtà. No a politiche sconsiderate, il comparto va sostenuto”

"Ancora una volta l'Unione Europea mette in pericolo la sopravvivenza di una eccezionale risorsa economica veneta, la pesca a strascico, messa al bando da Bruxelles a partire dal 2030. In nome della tutela ambientale, sacrificano la sopravvivenza di intere marinerie, come quella di Chioggia, prima in Italia in questo settore e che pratica quasi essenzialmente pesca a strascico. L'Ue non può essere così distaccata dalla realtà e deve mostrare più rispetto verso chi lavora con il mare e ha fatto grandi i porti veneziani. È essenziale sostenere un settore così identitario come quello della pesca".
A dirlo è Marco Dolfin, Consigliere regionale dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta. "Le politiche europee, e lo affermo anche da Capo dipartimento Pesca in Veneto per il partito, non possono decretare unilateralmente la fine di attività economiche storiche come quelle della pesca e, parallelamente, permettere l'affermazione di prodotti dalla dubbia qualità che altro non sono se non una brutta copia delle eccellenze italiane. È fondamentale un confronto con le associazioni di categoria per trovare un punto di incontro. Il settore della pesca ha contribuito alla grandezza veneziana, non può essere abbandonato in balia di politiche sconsiderate".
"La Regione del Veneto e il Consiglio regionale non smetteranno di lottare su questo fronte. È di mercoledì 29 marzo - continua Dolfin -, l'approvazione in Terza Commissione consiliare della destinazione di circa 1,2 milioni di euro per un bando finalizzato ad aiutare gli operatori della pesca e dell'acquacoltura che già troppo hanno sofferto a causa della guerra in Ucraina e alla conseguente crisi economica. Siamo ben consapevoli dell'importanza di questo mondo e continueremo a tutelarne gli interessi".
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