Perché le carte di Baita restano sotto sequestro

VENEZIA. «L’impresa di costruzioni Mantovani spa, con sede legale a Venezia avrebbe utilizzato false fatture emesse dalla Bmc Broker srl di San Marino, legalmente rappresentata da William Ambrogio...
Di Giorgio Cecchetti
Interpress Vitucci Venezia, 03.04.2012.- "MOSE" Punta Sabbioni, allagato il bacino dopo aver chiuso le gallerie di ciascun alloggiamento con porte stagne.- Nella foto l'Ing.
Interpress Vitucci Venezia, 03.04.2012.- "MOSE" Punta Sabbioni, allagato il bacino dopo aver chiuso le gallerie di ciascun alloggiamento con porte stagne.- Nella foto l'Ing.

VENEZIA. «L’impresa di costruzioni Mantovani spa, con sede legale a Venezia avrebbe utilizzato false fatture emesse dalla Bmc Broker srl di San Marino, legalmente rappresentata da William Ambrogio Colombelli». E’ uno dei passaggi che si possono leggere nelle motivazioni dell’ordinanza con cui il Tribunale del riesame di Venezia ha respinto nei giorni scorsi il ricorso presentato da Piergiorgio Baita, presidente della mantovani, il quale chiedeva di riavere la documentazione che la Guardia di finanza ha sequestrato negli uffici della Palomar srl, una società del gruppo Mantovani, nell’ambito di un’indagine per evasione fiscale e fatture fasulle.

Colombelli è un veneto divenuto console «a disposizione» della Repubblica di San Marino e soprattutto marito di Claudia Minutillo, ex segretaria di Giancarlo Galan in Regione e amica dell’assessore Renato Chisso e ora divenuta manager tanto che a lei fa riferimento la Investimenti srl. La società di San Marino, la Bmc, ha avuto una serie di incarichi e appalti dalla Regione Veneto nel settore della convegnistica, del catering e della comunicazione. Nell’indagine che però ha portato la Guardia di finanza negli uffici delle società di Baita gli investigatori la indicano come «fortemente sospettata di essere una società cartiera», si legge nell’ordinanza dei giudici veneziani, cioè una ditta che non fornisce merci o servizi, ma fatture fasulle per permettere a chi le usa di abbattere i ricavi illecitamente e pagare meno tasse .

Il Tribunale del riesame ricorda che tra i documenti sequestrati alla Palomar di Baita «vi sono numerose fatture, in originale e in copia, emesse dalla Bmc Broker di San Marino». I giudici veneziani, spiega il relatore Alberta Beccaro, hanno respinto il ricorso presentato dall’avvocato Piero Longo per conto dell’imprenditore veneziano perché i rilievi mossi dal legale padovano non hanno trovato riscontro. L’avvocato Longo sosteneva che nel decreto di sequestro del pubblico ministero Ancillotto mancavano sia i soggetti effettivamente indagati sia le condotte criminose contestate. Il magistrato ricorda, invece, che entrambe le circostanze sarebbero ricontrabili: un procedimento a carico di Colombelli e altri pende presso la Procura di Venezia e d esiste il sospetto che Mantovani abbia utilizzato false fatture della ditta sanmarinese. «Quando spora», conclude l’ordinanza del Tribunale, «integra i presupposti minimi richiesti dalla giurisprudenza di legittimità in modo da consentire al giudice del riesame la verifica dell’astratta possibilità di inquadrare il fatto in una specifica ipotesi di reato e dell’esistenza della pertinenza con i documenti sequetrati».

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