Pensionato di 79 anni ucciso in casa

È stato trovato ucciso con una ferita tra collo e torace Alberico Cannizzaro, 79 anni, che abitava con la moglie in una casa a due piani in piazzale Radaelli a Marghera. Il corpo privo di vita è stato scoperto ieri pomeriggio intorno alle 16.40. Il morto era il padre di don Corrado e don Stefano Cannizzaro. Per gli investigatori della Squadra Mobile, ci sarebbero pochi dubbi sul fatto che si tratti di un omicidio. Sul posto oltre agli investigatori della Mobile, anche i loro colleghi della Scientifica e il medico legale.
A far scattare l’allarme è stato don Corrado, parroco nella chiesa di S. Pietro Orseolo, in viale Don Sturzo. Don Stefano ieri aveva provato diverse volte a mettersi in contatto con il genitore. L’anziano padre però non aveva mai risposto al telefono. Quindi, poco dopo le 16.30, il fratello, don Corrado, ha deciso di andare a controllare di persona. Tutto all’esterno era in ordine. Nulla che facesse pensare a quello che poi il sacerdote si è trovato davanti: la porta chiusa regolarmente, come del resto il cancello che dà in strada. Una volta entrato in casa ha chiamato il padre, ma non ha ottenuto risposta. Allora ha iniziato a controllare nelle stanze. È entrato in cucina e lì ha trovato il padre in un lago di sangue riverso a terra. Il corpo inanimato ha fatto capire subito che Alberico era morto. Ma il figlio si è chinato in gesto naturale a prestare soccorso all’anziano. Tutto inutile. Quindi ha dato l’allarme. Ha chiamato la polizia e avvertito il giovane che accudiva Alberico.
Sul posto sono arrivati gli agenti delle volanti e i loro colleghi della Squadra Mobile con il vice dirigente Barbara Re. Ma prima del loro sopralluogo è entrata in azione la polizia scientifica che ha compiuto i rilievi. Gli investigatori hanno controllato se vi fosse l’eventuale presenza di impronte, di segni di colluttazione e fotografato il cadavere che presentava una ferita da arma da taglio tra collo e torace. Nessuna arma però è stata trovata sulla scena del delitto. O meglio non esternamente al cadavere. Infatti il medico legale che ha compiuto il primo sopralluogo cadaverico ha scoperto che all’interno della ferita era rimasta una lama, presumibilmente di coltello. In tarda serata non era ancora stata estratta per capire di cosa esattamente si trattava. All’apparenza nessun segno evidente che possa far pensare ad una rapina.
In piazzale Radaelli è intervenuta anche il pm di turno Laura Cameli.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia