Pellestrina, fusti sulla barca Interviene la Municipalità

Da quando a inizio giugno è comparso in riva alla laguna, quel rimorchiatore non è più stato spostato. Né a bordo ci sono stati cenni di vita. Solo che, a distanza di giorni, tra i residenti si è diffuso stupore prima e preoccupazione poi. Sia per lo stato di abbandono della carcassa, accessibile a chiunque. Sia perché, a bordo e in bella mostra, ci sono un paio di dozzine di fusti di materiale non meglio identificato. Che, col passare dei giorni e sotto il sole cocente, iniziano a deformarsi.
Per questo, la Municipalità ha deciso di prendere carta e penna e segnalare alla Guardia Costiera il rimorchiatore Mars. Da diverse settimane, stazione lungo la riva che dal cimitero di Pellestrina porta alla darsena in uso al Consorzio Venezia Nuova. Ormeggiato in direzione Ca’ Roman, il retro della cabina sembra interamente arrugginito. Tra bitte e cime, diversi barili blu con la scritta “Total Lubmarine”. A detta di chi - un po’ per curiosità e un po’ per preoccupazione – monitora l’area, caldo e sole a picco starebbero deformando la latta. Così l’eventuale contenuto, già di per sé a portata di mano vista la vicinanza della barca alla riva, rischierebbe di essere sversato a terra. Per questo il presidente della Municipalità, Danny Carella, si rivolge alla Guardia Costiera associandosi alle preoccupazioni dei residenti, chiedendo di «verificare la reale situazione e di provvedere alla rimozione». Origine e funzione del rimorchiatore Mars, al momento, sono ignote. Risulta infatti soltanto l’avviso da parte del liquidatore di un’offerta pubblica, datata 2017, per la sua demolizione. E in effetti, secondo la Guardia Costiera la barca sarebbe a Pellestrina proprio per essere smontata e smaltita. Ma sono in corso accertamenti per capire se possa stare ormeggiato dov’è. Stesso discorso per i barili a bordo che, secondo alcuni controlli dei vigili del fuoco e della stessa Guardia Costiera, sarebbero vuoti e comunque non nocivi. Ma il rimorchiatore Mars non è l’unica carcassa abbandonata nelle acque d e nelle barene di Pellestrina. La segnalazione della Municipalità, infatti, mette in fila una dietro l’altra diverse barche abbandonate da anni e mai più recuperate dai proprietari. Una, ad esempio, resiste in completo disarmo di fronte al campo sportivo Brasiola. Lo scafo è ormai arenato in una secca ben visibile con la bassa marea. Nel sestiere Busetti, di fronte alla chiesa di Ognissanti, giace da anni un peschereccio. Di colore bianco e ormai semi-distrutto, lo scafo è scrostato e gravemente danneggiato. «I cittadini», conclude la Municipalità, «si dichiarano estremamente preoccupati della possibilità che gli spazi acquei dell’isola possano trasformarsi in una sorta di cimitero illegale di barche per le quali si cerca di evitare di sostenere il disarmo». —
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