Passeggiata fucsia anti-degrado ma è polemica con gli abitanti

Assessori e consiglieri della maggioranza ieri sera nelle vie Fogazzaro, Sernaglia, Salettuol e Piave. «La situazione è migliorata». I CittadiniDiVenezia: «Sempre peggio, questa è solo un’esibizione»
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, via Ariosto / Iniziativa "Riprendiamoci il Territorio" organizzata dalla lista Brugnaro per le vie del quartiere Piave
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, via Ariosto / Iniziativa "Riprendiamoci il Territorio" organizzata dalla lista Brugnaro per le vie del quartiere Piave

MESTRE. Consiglieri fucsia in passeggiata anti-degrado per le strade calde a ridosso della stazione, ma i cittadini non ci stanno. Ieri sera tra le 19.30 e le 21, nell’ambito dei tavoli di consultazione organizzati dalla lista Brugnaro, in questo caso della Municipalità di Mestre in collaborazione con il consiglio comunale, è andata in scena l’iniziativa “Riprendiamoci il territorio”.

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Presenti. Consiglieri, supporter, simpatizzanti con al collo foulard fucsia (c’era anche qualche cagnolino in tinta), hanno camminato lungo via Fogazzaro, Sernaglia, Salettuol, Dante, Ariosto, Cavallotti Felisati, per poi dirigersi in via Piave e fare tappa alla stazione, strade più volte nel centro del mirino per episodi di criminalità. Presenti gli assessori Paola Mar, Massimiliano de Martin, Simone Venturini, alla Sicurezza Giorgio D’Este. Ma anche Fulvio Lucchetta, residente, che ha protestato contro lo spaccio in via Col Di Lana.

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La chiamata. «La nostra presenza», ha spiegato D’Este, «è la conferma che siamo vicini e solidali ai cittadini. Ma siamo qui anche per constatare i risultati, che non sono definitivi ma stanno arrivando: abbiamo invertito la rotta, ho parlato con la gente, avvertiva il cambiamento». Alcune situazioni di degrado, ha ricordato l’assessore, sono conseguenza di un abbandono sotto il profilo urbanistico, sociale ed economico, degli anni passati. L’obiettivo è rilanciare l’area. «Siamo chiamati a contrastare, ma non si può solo reprimere, non basta l’attività di polizia, bisogna mettere in campo soluzioni preventive quali il controllo del vicinato e la riqualificazione, investire in progetti, dare spazio a chi ha voglia di fare per alzare il livello di qualità della vita».

Le cose fatte. «Alcune aree sono state troppo a lungo nemiche dei veneziani e amiche dei delinquenti», ha sottolineato Venturini, «adesso ce ne stiamo riappropriando». De Martin ha ricordato che alberghi e posti letto portano anche servizi, negozi, decoro, vita e movimento. Il gruppo, quasi un centinaio di persone, ha terminato la visita alla stazione.

Cittadini. Di tutt’altro avviso i CittadiniDiVenezia, che in questi mesi hanno scritto lettere su lettere al sindaco. «Non abbiamo preso parte alla passeggiata anti degrado perché la riteniamo un’inconcludente esibizione». Mauro Salin, Mario Dea, Samuele Comellato e Stefano Pizzato, i quattro portavoce dei CittadiniDiVenezia, ricordano che nell’aprile dell’anno scorso, in queste stesse strade, Paolo Antonini venne picchiato da alcuni spacciatori.

Promesse. «In quell’occasione il sindaco promosse una prima passeggiata con i residenti, per dimostrare la vicinanza dell’amministrazione». «Dieci mesi dopo», accusano, «la situazione è peggiorata: degrado, spacciatori, prostitute e accattoni sono aumentati drammaticamente. Il numero di questi soggetti che alimentano degrado e malvivenza è accresciuto di numero e in qualità. Il titolo stesso dell’iniziativa riconosce che il territorio non è più nostro, che è fuori controllo».

Abusivi, degrado e voglia di riscatto, Mestre, viaggio nelle periferie
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Marghera Catene via del bosco/ Sopralluogo nei luoghi di degrado della città assieme al sindaco di Venezia Brugnaro e al presidente della commissione parlamentare d'inchiesta Causin

Bandiere. E ancora: «Non dovendo seguire alcuna bandiera se non quella della legalità, della sicurezza e del decoro, non condividiamo queste forme spettacolari di sensibilizzazione dei problemi. Noi i problemi li viviamo ogni giorno e affrontiamo la difesa del territorio abitandoci, lavorando, vivendo il disagio e compiendo quotidianamente piccoli e grandi gesti di civismo».

Mancati controlli. Non solo: «Da mesi sosteniamo che l’unica strada possibile è il controllo del territorio attraverso il presidio delle forze dell’ordine, con un’attenzione speciale per alcune aree del quartiere Piave in emergenza cronica quali via Fogazzaro, via Dante lato stazione-sottopasso, via Monte San Michele e via Piave». «I CittadiniDiVenezia», concludono, «si richiamano al controllo del territorio h24 e a tolleranza zero contro spaccio e prostituzione, precisamente come promesso dal sindaco nel suo programma».

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