Pasquali vuole dare la sveglia alla città

Cavarzere al voto. Il candidato fucsia: «Ridurremo del 20% le indennità degli amministratori»

CAVARZERE. «Se vinceremo il nostro primo atto sarà la riduzione delle indennità degli amministratori del 20%». Parte con il botto la campagna elettorale di Emanuele Pasquali, primo candidato sindaco a scendere ufficialmente in campo per le prossime amministrative. Ieri mattina Pasquali ha presentato se stesso e il suo simbolo: una sveglia che squilla, in campo fucsia con bordo tricolore e lo slogan «...è ora di cambiare». La lista, dice «è quasi pronta, rappresenterà tutte le frazioni e tutte le categorie, ma aspettiamo ancora qualche giorno, anche per dare spazio a possibili alleanze».

È il primo, si diceva, anche se altri nomi (Tommasi, Salmaso, Munari) sono già stati svelati all’opinione pubblica, ma non hanno ancora il crisma dell’ufficialità. Ma, chiunque siano i prossimi competitors di Pasquali, la sua mossa sulle indennità li costringerà a prendere una posizione sul tema, anche perché la dichiarazione di Pasquali è motivata con un principio («la politica è un servizio ai cittadini») e con un obiettivo: costituire un fondo per sistemare le case del Comune e assegnarle a chi ne ha bisogno.

«Cavarzere continua a perdere abitanti, ormai siamo scesi a 14mila circa e ci sono almeno 160 case comunali chiuse e sfitte». E con il problema della casa fa il paio quello del lavoro. «Sfrutteremo tutte le opportunità, che l’attuale amministrazione ha ignorato», insiste Pasquali, «per facilitare nuovi insediamenti e nuovi investimenti a Cavarzere, per svolgere corsi di qualificazione professionale che aiutino i giovani a trovare lavoro». Perché senza casa e senza lavoro la gente abbandona Cavarzere e bisogna, quindi, invertire la tendenza. E, per ottenere questo, «occorre dialogo e confronto con i cittadini e i loro organismi di rappresentanza: gli amministratori pubblici non possono continuare a nascondersi in municipio, ma devono uscire allo scoperto».

Pasquali osserva che le due zone produttive, artigianale e industriale, dovrebbero essere unificate, con regole uguali, e che l’erba lasciata crescere a dismisura non è un biglietto da visita che invogli un qualunque imprenditore che venisse in visita a Cavarzere, a investire denaro in questo territorio. Quanto ai collegamenti con i livelli istituzionali, Pasquali non fa misteri: il fucsia del simbolo richiama i rapporti politici con il sindaco di Venezia, Brugnaro, e anche con quello di Chioggia, Giuseppe Casson, «abbiamo le stesse idee».

Diego Degan

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