Parcheggio a Pili e navetta per Venezia Scoppia la polemica

Mitia Chiarin
Per cercare di alleggerire la pressione dei pendolari sui mezzi pubblici Actv ha in mente di realizzare una navetta che, con una frequenta che potrebbe essere tra i 10 minuti e i 15 minuti, dall’area dei Pili – prima del Ponte della Libertà – porterà i pendolari a piazzale Roma, e viceversa. Per chi arriverà in auto nascerà una vasta area di sosta gratuita. L’indiscrezione, riportata dal nostro quotidiano, attende di diventare realtà con una conferenza stampa dell’azienda di trasporto che ha in corso tutta una serie di valutazioni su come riorganizzare in città i trasporti, garantendo i distanziamenti sociali. Ma la notizia del parcheggio che potrebbe nascere nei terreni dei Pili, che sono quelli del trust (è noto a tutti) del sindaco Brugnaro, scatena le opposizioni in consiglio comunale.
Ottavio Serena, consigliere comunale del Gruppo Misto, ha subito presentato una interrogazione per chiedere chiarimenti al primo cittadino. Le domande di Serena sono varie. La prima è se sussista una reale necessità, ed urgenza per un intervento di questo tipo; poi chiede di sapere se l’area ai Pili rientra «tra le proprietà del Sindaco e se è inserita nel suo blind trust» e se queste aree sono «già state soggette a bonifica, o se sono ancora da effettuare» (questione non di secondo piano sia per i costi che per i tempi di realizzazione, ndr) e se il sindaco «ha intenzione di informare il Consiglio di ciò che sta avvenendo (trattandosi di problematiche che verosimilmente coinvolgono sia il settore privato, che quello pubblico) onde evitare che, come ormai da prassi, tutti i consiglieri apprendano le notizie dai mass-media, anziché dalle Commissioni e dai Consigli comunali». Spiegazioni vengono richieste anche dal Partito Democratico, con un documento della capogruppo Monica Sambo, il segretario Giorgio Dodi, dei consiglieri Rosteghin e Pellicani, e il responsabile Trasporti Maurizio Mandricardi, che evidenziano due questioni: «La prima è che esiste già un grande parcheggio al Vega-Expo e non capiamo per quale motivo l’amministrazione se ne dimentichi. In secondo luogo non si capisce perché si voglia creare questo interscambio tra auto privata e mezzo pubblico e non si pensi invece all’interscambio pubblico/pubblico», dicono dal Pd veneziano. L’emergenza può consentire al Comune di rivedere complessivamente l’impianto del servizio del trasporto pubblico: «Investire sul trasporto pubblico locale significa sostenere la qualità di vita dei cittadini», dice il Pd. «Crediamo che sia stato un errore invitare i cittadini, come ha fatto il Sindaco Brugnaro a utilizzare principalmente per i loro spostamenti i mezzi privati, oppure di andare a piedi oppure ancora di aspettare il battello successivo portando pazienza invece che pensare ad impostare un servizio di trasporto pubblico proiettato nel futuro».
Critica ma anche proposta: «Il servizio va rivisto complessivamente prevedendo la creazione di tre hub: Vega ex Expo, San Giuliano e stazione ferroviaria di Mestre», propone il Pd. «Da San Giuliano può partire un tram ogni 5 minuti per Venezia con funzionari a terra che controllino il rispetto del numero massimo di passeggeri e il rispetto della sicurezza. Alla stazione di Mestre, dove si può fare l’interscambio con il treno per Venezia, si possono attestare le linee provenienti dalle altre direttrici, procedendo urgentemente all’integrazione tariffaria. Al Vega zona Expo (e non ai Pili) possono fermarsi i mezzi privati con bus doppi a metano per i collegamenti per Venezia». Un piano da collegare ad interventi di mobilità “green”, con nuove piste ciclabili, e con la richiesta alla Regione, alleata di Brugnaro, di aumentare i contributi Tpl per Venezia e non di proseguire nei tagli, pari a circa il 20 per cento in 10 anni. —
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