Papa Francesco chiama la mamma di Gianluca «Prego per voi e per lui, voi pregate per me»

Susanna Ferro, madre del 18enne morto per un sarcoma, raggiunta dal Pontefice all’ora di pranzo: «Emozione forte, mio marito piangeva» 

sorpresa a valli

L’abbraccio di Papa Francesco ai genitori di Gianluca Boscolo Biello, il giovane di 18 anni vinto in otto mesi da un sarcoma di Ewing. Ieri, alle 12.40, il pontefice ha telefonato alla mamma di Gianluca, Susanna Ferro, per una parola di conforto e per assicurarle una preghiera speciale. La storia di Gianluca, che ha commosso tre comunità, quella di Valli dove abita la famiglia da 32 anni, quella di Conche, da dove è originaria la mamma, quella di Sottomarina, da dove è originario il papà Maurizio, è arrivata fino in Vaticano.

Papa Francesco, contattato da una parrocchiana di Conche originaria dell’Argentina, avrebbe voluto inviare un messaggio speciale a Gianluca, ma non ha fatto in tempo. E così ha preso il telefono e ha chiamato direttamente la mamma. «Stavo preparando qualcosa per pranzo», racconta Susanna Ferro, «è suonato il cellulare, ho risposto e ho sentito una voce che diceva «Sei Susanna, la mamma di Gianluca? Sono Papa Francesco».

Mi sono seduta e non riuscivo a realizzare all’inizio, ma dopo ho capito che la voce era proprio la sua. Mio marito si è preso la testa fra le mani piangendo e mia figlia Valeria ha registrato la chiamata. È stata un’emozione forte. Il mio Gianluca è riuscito a muovere anche il Papa. Mi ha detto che conosce la nostra storia, che sa quanto Gianluca fosse amato, quanto fosse altruista. Mi ha detto che ha pregato per lui e per noi e che ancora lo fa. Che sta pregando anche la comunità argentina e che chiede la nostra preghiera».

Con un filo di voce mamma Susanna ha confidato al pontefice lo strazio dell’ultimo periodo quando Gianluca conosceva lucidamente il suo destino e quando la implorava di mettere fine alle sue sofferenze. «Mi chiedo spesso perché proprio a Gianluca», spiega la mamma, «perché una sofferenza così grande. Perché un ragazzo sia strappato alla vita a 18 anni. Tento di convincermi che ci sia un mistero più grande. Al momento mi aggrappo a tutto il bene che Gianluca ha lasciato. Ricevo chiamate dai suoi amici, dai professori. Aveva un alto senso della giustizia, del rispetto per tutti, odiava le prepotenze. In ospedale si preoccupava degli altri ammalati e di noi che stavamo soffrendo per lui. Nelle sue ultime volontà ha pensato a tutti e pian piano stiamo cercando di realizzare i suoi desideri».

Gianluca aveva chiesto donazioni per la ricerca contro i sarcomi e nei funerali sono stati raccolti 3.480 euro per lo Iov di Padova; aveva deciso di lasciare il tavolo da ping pong appena preso al patronato per i ragazzi del paese e è già stato sistemato; aveva chiesto di organizzare una serata di sensibilizzazione sui sarcomi e la famiglia si sta già muovendo.

«Purtroppo i giovani non pensano che un cancro li possa colpire», spiega la mamma, «e non pensano di poter morire a 18 anni. Faremo un incontro con i medici per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della ricerca. Del sarcomi di Ewing si sa pochissimo e quando colpisce non lascia scampo. Il parroco don Massimo Fasolo sta anche coinvolgendo gli amici per una messa di suffragio e per un torneo di ping pong in memoria di Gianluca».

Fra poche settimane in casa Biello arriverà anche la cucciola di Amstaff che Gianluca aveva desiderato tanto. Aveva visto la coppia di cani adulti, sapeva dell’arrivo della cucciolata, aveva scelto il nome da dare, Betty, ma non ha fatto in tempo a portare a casa la cagnolina che ora farà compagnia ai genitori. —

Elisabetta B.Anzoletti

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