Paolo Dorigo ricorre alla Corte europea per la revisione
VENEZIA. Dopo la conferma della condanna a 12 anni e 4 mesi, già scontati, per la partecipazione all'attentato alla base Nato di Aviano, nel 1993, e rapine per autofinanziamento del gruppo «Brigate Rosse partito comunista combattente», Paolo Dorigo annuncia il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Protagonista di una complessa e lunga vicenda giudiziaria, Dorigo dice di rivolgersi ora alla Cedu per «la farsa processuale consumata a Bologna e confermata in Cassazione». Il suo difensore, Marina Prosperi, spiega che il motivo principale alla base del ricorso è che «c'è stata una violazione dei principi del giusto processo: l'acquisizione di una prova a 20 anni di distanza dal fatto rende impossibile il contraddittorio». La Cassazione ha confermato la condanna, stabilendo che non ci sono altri sconti da concedere al veneziano accusato insieme ad altri quattro di aver lanciato una bomba ananas, sparando colpi di pistola nel dormitorio dove riposavano i soldati americani. La sentenza dei supremi giudici è arrivata dopo che nel processo di revisione sono stati sentiti tre testimoni indicati dalla difesa e così la condanna a 14 anni di reclusione emessa nel 1994 dalla Corte di Assise di Udine è stata ridotta dalla Corte di Appello di Bologna il 27 gennaio 2014. A Dorigo, dopo la revisione, è stato attribuito un ruolo di semplice partecipe della banda armata e non di organizzatore.
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