Padiglione Jona, ci siamo inaugurazione il 22 luglio

Il 7 debutterà invece il nuovo Centro prelievi: il direttore dell’Asl 12, Dal Ben, scommette sui poli integrati e l’ospedale di comunità per gli over 65
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA- LUCA ZAIA E GIUSEPPE DAL BEN HANNO PRESENTATO ALLA STAMPA L'ELISUPERFICE DEL PADIGLIONE JONA
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA- LUCA ZAIA E GIUSEPPE DAL BEN HANNO PRESENTATO ALLA STAMPA L'ELISUPERFICE DEL PADIGLIONE JONA

VENEZIA. Il 7 luglio verrà inaugurato dal direttore generale dell’Asl 12 Giuseppe Dal Ben il nuovo Centro prelievi dell’ospedale civile e, poco dopo, il 22, sarà la volta del tanto atteso Padiglione Jona dal valore di 48 milioni di euro che, con il Gaggia, il Semerani e l’Euroderm, costituisce parte di quello che viene definito il nuovo ospedale di Venezia.

Da quel momento inizieranno i trasferimenti dei malati dall’area monumentale che necessita un restauro prima di realizzare all’interno un eventuale foresteria per medici, studenti e familiari dei malati. Le notizie sono state date martedì sera dallo stesso direttore, ospite d’onore dei Lions di Venezia, da sempre sensibili al tema della sanità, come dimostra l’ecografo per Oculistica donato di recente.

In questa occasione si è salutato per il fine mandato il presidente (molto amato) Mario Novarini e annunciato il nuovo, Giampaolo Contemori, che ha anticipato il tema di lavoro dei Lions per l’inizio del nuovo anno a settembre: la città e i giovani.

Il compito di chiudere il 2013 è stato affidato a Dal Ben che ha spiegato al pubblico presente in cosa consista la riforma sociosanitaria in atto, sottolineandone il grande cambiamento culturale oltre che organizzativo. Prima di entrare nei dettagli ha dato qualche numero per inquadrare la situazione dell’Asl 12, formata da due ospedali pubblici e quattro privati convenzionati, per un totale di 1.525 posti letto generali di cui 925 nei pubblici. Un’azienda che ha un bilancio di 700 milioni di euro (l’ospedale ne costa 105) con 4.078 dipendenti, 225 esperti di medicina, 32 pediatri e 84 specialisti ambulatoriali che si occupa del 27% dei 46 mila ricoveri all’anno di tutto il Veneto. «Vogliamo una progettualità di valore in una città di valore», ha detto Dal Ben, «in cui la sanità sia vicina alla comunità chiamata a partecipare in maniera costruttiva».

Lo slogan è «meno ospedale, più cure, più casa e più prevenzione». Due i cambiamenti principali: la creazione di poli integrati, aperti 24 ore su 24, dove il cittadino troverà il medico di base e altri specialisti; l’ospedale di comunità, probabilmente nel monoblocco del Lido, al Giustinian e al Civile, previsto per chi ha passato la fase acuta di malattia, ma non è ancora in grado di tornare a casa. Un luogo pensato soprattutto per gli anziani (dai 65 anni in su) che rappresentano il 25% della popolazione veneziana. A questo proposito oggi si terrà alle 18.15 alla Scoletta dei Calegheri un incontro dedicato a medici e cittadini per prevenire eventuali malori fatali nella popolazione anziana durante le fasi di calore estivo, rischio purtroppo presente che coinvolge già circa 1600 persone.

Molti i risultati raggiunti per il direttore, tra cui la valorizzazione del patrimonio culturale dell’ospedale con il restauro dell’ingresso e l’apertura a breve dell’antica farmacia, e due i propositi per il futuro: migliorare la prevenzione e realizzare un approdo coperto per l’idroambulanza.

Vera Mantengoli

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