Ospedale, meno nascite a Dolo I sindaci: «Riaprite ostetricia»

DOLO

Meno nati all’ospedale di Dolo a causa del Covid, 270 in meno rispetto al 2019. I dieci sindaci dei comuni della Riviera del Brenta puntano su un rafforzamento e sostegno del punto nascite nell'ospedale. A Dolo sottolineano i sindaci, dalle stime emerse, nel 2020 vi sarebbero 219 nuovi nati, 270 in meno rispetto al 2019. Un crollo verticale dovuto al fatto che lo stesso ospedale è diventato, fin dalla prima ondata, ospedale Covid.I sindaci della Riviera a questo punto mettono le mani avanti e chiedono che per ogni futura programmazione sanitaria, non si prenda assolutamente in considerazione il “peso numerico” dei nuovi nati in merito al futuro del reparto di ostetricia e ginecologia a Dolo. «L’ospedale di Dolo» sottolinea Federica Boscaro, sindaco di Fossò e presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta «è stato classificato come Covid Hospital dalla Regione e ha avuto lunghi mesi di inattività in tutti i reparti, ma in particolar modo la chiusura di ostetricia, proprio per la delicatezza del suo settore, ha portato decine di giovani madri a decidere di far nascere il proprio figlio in altre strutture, evidentemente percepite più sicure. Il Covid Hospital a Dolo ha quindi inficiato nei numeri un settore centrale, come quello materno infantile». «Guardando al futuro» chiarisce Boscaro«vogliamo come sindaci, ribadire che questo reparto non dovrà in ogni caso subire trasferimenti o riduzione di posti letto, di settori specifici o di personale, perché è indispensabile all’utenza della Riviera. Riteniamo che, invece, vista la posizione baricentrica dell'ospedale, unita all'alta qualità del personale che vi lavora, sia garantita l'attrattività per le gestanti della Riviera e territori attigui. Dolo è specializzata nelle gravidanze a rischio, o i programmi di prevenzione delle neoplasie dell'apparato ginecologico, hanno dato prestigio e fama a questo reparto». —

Alessandro Abbadir

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