Ore 5: una bomba sveglia Portogruaro

di Gian Piero del Gallo
PORTOGRUARO
Acetilene ed ossigeno, una scintilla con due fili collegati ad una piccola batteria per innescare il micidiale miscuglio che con una deflagrazione terribile ha fatto saltare la cassaforte dei Supermercati Visotto. Ed alle cinque di ieri mattina, via Fumei, una tranquilla zona residenziale, dove insiste il lato del supermercato in cui era incastonata la cassaforte, si è trasformata in una strada di Herat. Terrore nelle case dirimpettaie che sono state investite dall’onda d’urto, finestre e persiane divelte dallo spostamento d’aria, il muro del supermercato sbriciolato a metà. La gente si è precipitata fuori per capire cosa era accaduto e tra la polvere dei calcinacci sono state viste fuggire due persone, verso via Villastorta. Una volta fatta saltare la cassaforte i malviventi hanno arraffato il denaro, si parla di oltre 30.000 euro in contanti ma altrettanti e più di danni, e si sono allontanati di corsa a piedi verso il cimitero o l’isola ecologica che si trovano a poca distanza del supermercato urlando “dobro” (bene in slavo). Un particolare strano che potrebbe essere stato pensato dai banditi proprio per confondere i testimoni. Nella concitazione hanno lasciato a terra alcune banconote, raccolte poi dai vicini che hanno provveduto a consegnarle ai carabinieri. E questo piccolo particolare, in tempi di crisi economica, è l’unica nota positiva dell’intera vicenda. Alle cinque di ieri mattina, c’era una leggera nebbia che ha consentito ai due malavitosi di lavorare con tutta calma alla luce dell’illuminazione pubblica. Si erano portati da casa sia le bombole di ossigeno e di acetilene sia la piccola batteria probabilmente di una moto, insieme a tutto il resto dell’attrezzatura necessaria per il colpo, che una volta portato a termine, hanno lasciato in strada. E’ una zona commerciale e residenziale quindi non ci sono levatacce mattutine anche se qualcuno si stava preparando per un viaggio in montagna, cui ha dovuto poi rinunciare. Qualche minuto dopo le cinque l’esplosione, improvvisa, devastante tanto che ha scaraventato il pesante portello posteriore della cassaforte ad oltre venti metri di distanza, dopo aver danneggiato nel suo tragitto il muro di recinzione in cemento armato della villetta al numero 5, che gli ha fatto da trampolino e dopo una pericolosa giravolta in aria ha terminato la sua corsa nel giardino dell’abitazione posta proprio di fronte, danneggiando anche le piante, a meno di un metro dalla finestra. Scattato l’allarme sono giunti sul posto i carabinieri che, dopo aver chiuso la strada per evitare inquinamenti di eventuali prove, hanno iniziato ad effettuare i rilievi per capire la matrice dell’evento malavitoso. Il fatto delle parole dette in slavo durante la fuga potrebbe anche essere stata una escamotage per non far riconoscere la loro vera etnia di appartenenza.
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