Ora rischiano tutti una denuncia e la richiesta danni di Trenitalia

Spuntano anche i fumogeni
Sei treni partiti in ritardo per il blocco dei binari a Mestre. Trenta i minuti, dalle 11.05 alle 11.35, durante i quali per garantire la sicurezza all'interno della stazione di Mestre, Trenitalia ha bloccato il transito. Una decisione innevitabile e a dire il vero, l'obiettivo anche dei 400 ragazzi che ieri hanno manifestato. Una cinquantina quelli che si sono sistemati sul binari 1 e 2 della stazione. Si trattava soprattutto di ragazzini delle prime classi. In particolare ragazzine. Le stesse che, in prima fila davanti all'ingresso della stazione, hanno avuto un faccia a faccia con i poliziotti e i carabinieri messi a contenere la spinta dei ragazzi e per evitare che entrassero immediatamente. Lo scopo è stato quello di consentire alle ferrovie di mettere in sicurezza i binari, facendo partire i treni che in quel momento stavano lasciando Mestre e bloccando fuori stazione quelli in arrivo. Quindi i ragazzi sono entrati dai varchi laterali dell'edificio. Ora cominciano i guai per i ragazzi. A parte le denuncie penali per interruzione di pubblico servizio e per manifestazzione non prevista, c'è Trenitalia che chiede i danni per i ritardi dei convogli bloccati a Venezia e fuori Mestre. Naturalmente il risarcimento potrà essere chiesto una volta che i ragazzini verranno identificati dalla Digos. Più difficile chiedere il rimborso dei biglietti dei ragazzi che, partiti col treno a Santa Lucia per raggiungere Mestre, non hanno pagato nulla. Nessuno in questo caso ha chiesto i biglietti agli studenti. Certo di essere denunciato è Michele Valentini che ieri mattina era nel corteo degli studenti. Ma questo non serve dirlo a lui, uno dei portavoce del centro sociale Rivolta. Del resto era lì anche per tenere i contatti con la polizia. (c.m.)
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