Omicidio Noventa, l’avvocato della Cacco alla Corte Europea
Il legale dell’ex tabaccaia condannata a 16 anni per concorso in omicidio si rivolgerà all’organismo peri diritti dell’uomo

Manuela Cacco
CAMPONOGARA. Manuela Cacco e il suo legale sono pronti a ricorrere alla Corte Europea dei diritti dell'uomo dopo il deposito delle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la sua condanna. L’ex tabaccaia di Camponogara era stata condannata con i fratelli Debora e Freddy Sorgato per l’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016.
La prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi degli avvocati difensori, confermando 30 anni di carcere per Freddy Sorgato e la sorella Debora e 16 anni e 10 mesi per la Cacco, condannata per complicità in omicidio e anche per stalking.

Isabella Noventa
Per la Cassazione la premeditazione nell’omicidio c'era tutta. Secondo la Cassazione infatti «la decisione omicida, lo studio dell’occasione e dell’opportunità per metterla in atto e l’organizzazione del piano-trappola ai danni della vittima sono frutto di ampia concertazione, risalente almeno al giorno anteriore rispetto alla consumazione».
Tra i motivi di ricorso non accolti c’è anche quello per il reato di atti persecutori (verso Isabella Noventa) contestati alla Cacco. L’avvocato Menegazzo, fa capire, è dunque pronto ad adire alla Corte europea dei diritti dell’uomo, un organo giurisdizionale internazionale, istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. La difesa aveva confutato più punti delle motivazioni alla base della sentenza d’Appello, criticandone coerenza, logicità ed erronea applicazione della legge. «Saranno studiate con attenzione le motivazioni della Cassazione», spiega l’avvocato Alessandro Menegazzo, difensore di Manuela. Dopo aver valutato tutti gli elementi con la mia assistita, siamo pronti a portare il caso davanti alla Corte Europea per far valutare alla Corte internazionale se vi siano state lesioni del diritto da parte dello Stato italiana».
Intanto, è stata dissequestrata la villetta di Freddy Sorgato, a Noventa Padovana, dove si consumò il delitto. Va in via definitiva alla famiglia della vittima, Isabella Noventa. —
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