Omicidio di Isabella Noventa: «L’unica lettera sensata sarebbe per chiedere scusa»

Il fratello della donna, dopo la lettera con cui Freddy Sorgato si dice vittima di un complotto: "ha altri 27 anni di carcere per pentirsi"
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-UDIENZA CASO ISABELLA NOVENTA
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-UDIENZA CASO ISABELLA NOVENTA

CAMPONOGARA. «Una lettera la poteva inviare a noi. Magari sincera, di scuse, in cui ci diceva anche dov’è il corpo di mia sorella». Le parole di Freddy Sorgato, scritte in una lettera dal carcere al nostro giornale, fanno arrabbiare Paolo Noventa, fratello di Isabella, la segretaria di Albignasego scomparsa il 16 gennaio del 2016 e uccisa dal trio composto da Freddy Sorgato, la sorella Debora e l’amante Manuela Cacco. .

«In questi tre anni è evidente che non ha riflettuto abbastanza su quello che ha fatto», dice Paolo Noventa, «se è vero che il carcere è rieducativo mi auguro lo faccia nei prossimi 27 anni». Non ha certo lasciato indifferente la famiglia Noventa la lettera dell’autotrasportatore e ballerino che si ritiene vittima di “un clamoroso inganno mediatico per coprire un errore gravissimo di fretta investigativa”.

Omicidio Noventa, Sorgato scrive al nostro giornale: «Io, vittima di un clamoroso inganno»
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROCESSO SORGATO. Freddy Sorgato

Così scrive, nero su bianco, Freddy Sorgato, accusato a suo parere ingiustamente di un fatto che rimane “senza prove né movente e, soprattutto, senza morti”. Un ulteriore colpo per Paolo Noventa e la sua famiglia: «Penso che abbia letto ben poco dell’indagine. Di prove ce ne sono a non finire, tutto combacia, la ricostruzione di ciò che è avvenuto è un film chiaro e limpido. L’unico tassello mancante è dove sia stato nascosto il corpo di Isabella». Secondo Paolo quello che è l’ex fidanzato di sua sorella, e uno dei suoi assassini per la giustizia, sarebbe preoccupato solo di sottolineare come a suo carico non ci siano prove materiali. «Il fatto che gli investigatoti non abbiano trovato il dna di Isabella non vuol dire che non ci siano prove. Il dna non è stato trovato neppure nella Punto su cui Freddy dice di aver trasportato il corpo per gettarlo nel fiume».

E poi il fastidio per il fango gettato addosso a polizia, magistrati, giudici e giornalisti: «Per lui nessuno sarebbe stato in grado di svolgere il proprio lavoro. Ha offeso gli uomini della Squadra mobile, tutto l’apparato della giustizia, i giornalisti. Persone che invece si sono date da fare e hanno fatto bene il proprio lavoro» l’opinione di Paolo Noventa. Una lettera che è ritenuta l’ennesimo sgarro di Freddy nei confronti della famiglia, un dito che si rigira in una piaga mai guarita. «A mia mamma ho deciso di non dire nulla della lettera, ha una certa età e ora che è più tranquilla ho paura di traumatizzarla». Ofelia Rampazzo, la mamma di Isabella Noventa, con la figlia aveva un legame profondo. È l’anziana mamma che il giorno della scomparsa l’ha salutata e che la mattina seguente l’aspettava nel suo appartamento, come di consueto. «Per noi la speranza non è spenta. Speriamo sempre in un sincero pentimento da parte di uno dei tre assassini, ma purtroppo», conclude Paolo Noventa, «non sembra essere questo il momento. La lettera di Freddy ne è la conferma» . —

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