Occupazione bis all’Edison-Volta Assemblea con genitori e prof

Durante la notte i carabinieri entrano nell’istituto tecnico sospettando la presenza di ladri Stamattina la preparazione di una lettera per la Provincia: «Scuola trascurata, fate qualcosa»
Di Roberto Massaro

Alla fine ce l’hanno fatta. Dopo il primo tentativo andato a vuoto (blitz nella notte tra domenica e lunedì) gli studenti dell’istituto tecnico Edison-Volta di via Asseggiano alla Gazzera sono riusciti ad occupare la scuola, per denunciare lo stato di degrado della struttura e rivendicare maggiori attenzioni da parte della Provincia, responsabile delle mancate manutenzioni.

Ieri la giornata ha visto la sospensione di tutte le lezioni, l’assemblea cui hanno partecipato circa la metà dei 500 studenti dell’istituto, la verifica con la dirigente scolastica che nessuno avesse approfittato dell’occupazione per danneggiare o manomettere qualcosa. «Non è certamente questo il nostro obiettivo», riferiscono i ragazzi, «anzi, ci battiamo proprio perché la scuola sia a posto, per non dover più entrare in classe e fare lezione col giubbotto per il freddo».

Il blitz è scattato intorno all’una e mezzo di giovedì notte. Si sono dati appuntamento in una trentina, sono entrati da una finestra che avevano lasciato aperta al termine delle lezioni e hanno bloccato tutte le entrate. Alle 2 e mezzo hanno ricevuto il controllo dei carabinieri, preoccupati dal sospetto che nella scuola potessero essersi intrufolati dei ladri. Alla vista dei ragazzi, però, si sono rasserenati, e pur procedendo con l’identificazione di tutti i presenti (l’occupazione è pur sempre una pratica non autorizzata) per il momento non hanno dato corso alle denunce.

«Ci hanno anche detto che condividono le ragioni della nostra protesta», riferiscono alcuni dei ragazzi. Una condivisione di merito (non certo di metodo) arriva anche dalla preside, Barbara Bertin, che ieri mattina è entrata a scuola, per un confronto con i ragazzi. «Si sono comportati bene», dice. «Non hanno causato danni e nemmeno si sono messi in situazioni di pericolo. Le loro rivendicazioni sono condivisibili, specie quelle sulle manutenzioni nella scuola».

Stamattina, dopo una notte trascorsa ancora tra le aule e la palestra (il posto più caldo di tutto l’edificio), i ragazzi sospenderanno l’occupazione, per dar vita ad una assemblea aperta anche a genitori e insegnanti. «Vogliamo illustrare bene le ragioni della protesta», riferiscono Leonardo Favaron e Lorenzo Bortolozzo, rappresentanti d’istituto, «preparando la lettera da inviare alla Provincia, con l’elenco di tutto ciò che a nostro avviso non va».

Oltre al riscaldamento a singhiozzo ci sono tubi che perdono acqua, infiltrazioni in aule, biblioteca e auditorium, laboratori poco attrezzati per la formazione che la scuola professionale dovrebbe garantire.

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