Tessera, al via i lavori per il nuovo stadio da 25 mila posti

Al via i cantieri del nuovo stadio a Tessera. La delibera approvata tra polemiche su concessioni e costi. Previsti 18.500 posti, estendibili a 25 mila

Maria Ducoli
Al via i cantieri del nuovo stadio a Tessera
Al via i cantieri del nuovo stadio a Tessera

Verranno montate la prossima settimana, le gru per avviare i cantieri del nuovo stadio, a Tessera, che avrà una capienza di 18.500 posti, estendibili fino a 25 mila. A farlo sapere, il vice sindaco e assessore allo sport Andrea Tomaello, durante un consiglio comunale che ha visto accendersi il dibattito proprio sul punto all’ordine del giorno legato agli impianti sportivi di nuova costruzione.

La delibera, che è stata approvata con 21 favorevoli e 8 contrari, con la minoranza compatta, dichiara l’interesse pubblico delle grandi opere fortemente volute dalla giunta Brugnaro, dallo stadio al Bosco dello sport, ma è stata l’occasione per riaccendere la miccia della contrarietà dell’opposizione sul palazzetto, costato 350 milioni di euro al Comune.

Per il Pd, quella arrivata sul tavolo del Consiglio è «la delibera più importante della legislatura» ma, al tempo stesso, l’hanno anche definita «blindata e non emendabile». Duro il capogruppo dei dem Giuseppe Saccà: «Il ruolo del Consiglio comunale è stato annullato», attacca, «anche la maggioranza stessa si è interrogata sulla durata delle concessioni, presentando un emendamento e ritirandolo subito dopo».

L’affondo è diretto a Fratelli d’Italia che, tra i tanti emendamenti presentati, aveva sollevato qualche perplessità anche rispetto ai 40 anni per cui si intende concedere le strutture sportive alle realtà che vinceranno le gare di appalto. Ciò che il partito di destra chiedeva, era di concedere l’uso per vent’anni per poi rinnovare la concessione per altri venti. FdI, però, è tornato sui suoi passi e la capogruppo Maika Canton ha ribadito, a scanso di equivoci, il sostegno della lista al Bosco dello sport, «Opera di rilevanza strategica all’intera area metropolitana».

«Abbiamo ritirato l’emendamento», spiega, «perché la Giunta ha accolto le nostre richieste». Tuttavia, nulla è stato cambiato rispetto ai 40 anni previsti dalla Giunta ma FdI, fanno notare le opposizioni, ha comunque fatto dietrofront. «Sì, perché le altre modifiche sono state accolte e crediamo che la delibera sia condivisibile anche così» prosegue Canton.

Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme), però, scorge dietro all’emendamento i fini elettorali: «Fratelli d’Italia sta iniziando a marcare il territorio, perché ha capito che queste sono scelte che peseranno sulla prossima campagna elettorale. Ma ora è tardi per iniziare a fare i distinguo, dopo anni di sostegno alla Giunta».

Tra le questioni sollevate dalla minoranza, anche il «palese conflitto di interessi», come fa notare la dem Monica Sambo. Con lei anche tutti gli altri consiglieri di opposizione, che sottolineano come, inevitabilmente, saranno le società locali, Venezia Calcio, Reyer, MestreFenice e Basket Mestre a partecipare alle gare per la concessione degli spazi. «Difficilmente altri soggetti rilanceranno» sottolinea Gasparinetti. La maggioranza risponde sicura: «Bene che ci siano le società locali». —

 

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